L’appello del capo della Protezione Civile
«Non voglio contare i morti. Per evitarlo serve responsabilità». Poche ore dopo l’ennesima scossa che ha terrorizzato i Campi Flegrei spingendo in strada la popolazione ed evacuando scuole ed università, il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano lancia su La Stampa un appello alla popolazione di un territorio «con cui bisogna imparare a convivere»: «I cittadini aprano le loro case, anche quelle abusive, per farle controllare».
I cittadini sono al sicuro, «sì, ma solo se sono in case sicure. Le scuole sono state evacuate per precauzione, su iniziativa dei dirigenti scolastici. Ed è un segnale importante: l’ordinanza di chiusura del sindaco di Pozzuoli è arrivata quando erano già vuote, provando come la comunità abbia imparato a reagire – aggiunge -. Oggi resteranno chiuse per i controlli. Come da prassi, in caso di scosse da magnitudo 4 in su, si verificano le infrastrutture».
Secondo il Capo della Protezione civile «se un edificio è stato controllato, la percezione cambia. Dopo la scossa del maggio 2024 sono partiti studi di vulnerabilità dove maggiore è la deformazione del suolo. I cittadini possono richiedere valutazioni più approfondite, grazie a un fondo governativo da 100 milioni in cinque anni – ricorda -. Per le riparazioni ci sono altri 35 milioni. Se la mia casa fosse sicura, resterei. Altrimenti la adeguerei, sfruttando gli strumenti disponibili. Il problema è che molto del costruito in zona, come in gran parte del Paese, è fragile, perché risale agli anni Sessanta».
«Anche chi vive in una casa abusiva può farla verificare, ma non potrà accedere ai fondi pubblici. La natura non fa distinzioni tra chi ha costruito bene o male. Possiamo solo prevenire», conclude