Caso Cospito, pm chiedono l’assoluzione ma i giudici condannano Delmastro

Ribaltata la richiesta della Procura di Roma

Il tribunale di Roma ha condannato a otto mesi il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro. Nei suoi confronti l’accusa era di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito. L’ottava sezione penale del tribunale di Roma hanno riconosciuto a Delmastro le attenuanti generiche, la sospensione della pena e applicato l’interdizione di un anno dai pubblici uffici. Respinte, invece, le richieste di risarcimento avanzate dalle parti civili, quattro parlamentare del Pd.

La decisione ha colto di sorpresa le parti visto che la Procura di Roma aveva chiesto l’assoluzione per il sottosegretario. Per i pm Paolo Ielo e Rosalia Affinito mancava l’elemento soggettivo del reato. Il procedimento ruota intorno alle dichiarazioni fatte nel febbraio del 2023 in parlamento da Giovanni Donzelli, collega di partito di Delmastro.

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Alla Camera riferì il contenuto di alcune conversazioni avvenute nell’ora d’aria nel carcere di Sassari tra Cospito – poi protagonista di un lungo sciopero della fame per protestare contro il regime del carcere duro – e alcuni detenuti di camorra e ‘ndrangheta, anche loro al 41 bis. Informazioni che Donzelli aveva avuto all’epoca dei fatti proprio da Delmastro, che ha la delega al Dap. Nella requisitoria i rappresentanti dell’accusa avevano sostenuto che quelle notizie «erano segrete per legge» ma mancava l’elemento soggettivo, ossia del dolo, nel senso che Delmastro non sapeva quando le ha divulgate che fossero notizie segrete.

Delmastro: «Sentenza politica»

«Una sentenza politica» afferma il sottosegretario Delmastro che aggiunge: «Le sentenze non si commentano, ma quelle politiche si commentano da sole! E questa sentenza si commenta da sola! Dopo che l’accusa ha chiesto per tre volte l’assoluzione, arriva una sentenza di condanna fondata sul nulla! Vogliono dire che le riforme si devono fermare? Hanno sbagliato indirizzo! Vogliono dire che il Pd non si tocca? Hanno sbagliato indirizzo. Io non ho tradito i miei ideali: ho difeso il carcere duro verso terroristi e mafiosi. Io non ho tradito! E gli italiani lo sanno! Attendo trepidante le motivazioni per fare appello e cercare un Giudice a Berlino. E da domani avanti con le riforme per consegnare ai nostri figli una giustizia diversa».

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Nordio: «Disorientato e addolorato»

«Sono disorientato ed addolorato per una condanna che colpisce uno dei collaboratori più cari e capaci. Confido in una sua radicale riforma in sede di impugnazione e rinnovo all’amico Andrea Delmastro la più totale ed incondizionato fiducia. Continueremo a lavorare insieme per le indispensabili ed urgenti riforme della Giustizia» ha affermato invece il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Rastrelli: «Sentenza politica»

«Quella che ha condannato Delmastro a otto mesi è solo una sentenza politica. Un pronunciamento che ha ribaltato la doppia richiesta della Procura prima di archiviazione e poi di assoluzione per il sottosegretario alla Giustizia che, sulla vicenda Cospito, ha sempre agito in modo legittimo e trasparente. A Delmastro giunga la mia piena solidarietà» ha commentato in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia a Palazzo Madama.

Il Pd: «Delmastro faccia passo indietro»

«La condanna del sottosegretario Delmastro conferma in sede penale, dove siamo stati ammessi come parte civile, le valutazioni politiche già espresse nei confronti di un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni che, evidentemente, si è reso parte attiva di comportamenti gravi e lesivi dell’onorabilità del ruolo ricoperto, utilizzando informazioni riservate per colpire gli avversari politici». Così i parlamentari Pd Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e l’ex ministro dem Andrea Orlando.

«Si tratta di un duro colpo per l’ex avvocato di fiducia della Premier Meloni e responsabile giustizia del suo partito, prima di andare a ricoprire l’attuale incarico a via Arenula che sta svolgendo in maniera poco onorevole e poco disciplinata. È evidente che tra le conseguenze del lesivo comportamento di Delmastro ci sia stato anche un grave danno per i sottoscritti, accostati in maniera impropria e calunniosa ai mafiosi da parte di chi, il coordinatore del partito della Meloni, Donzelli, ha ricevuto informazioni riservate per poterle usare come una clava contro esponenti dell’opposizione».

«E le conseguenze politiche di quanto è avvenuto non possono che consigliare un passo indietro al sottosegretario Delmastro per allontanare qualsiasi ombra dal suo operato al ministero della giustizia alla luce di questa gravissima condanna», concludono

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