Migranti, il governo studia il rilancio dei centri in Albania

Il progetto potrebbe essere modificato per aggirare stop dei giudici

Rilanciare i centri in Albania, ancora vuoti, per rilanciare l’azione del governo. Giorgia Meloni da giorni coi suoi interlocutori assicura che non è intenzionata a fare passi indietro, nonostante le decisioni dei magistrati sui richiedenti asilo finora abbiano azzoppato il progetto dell’esecutivo. E vorrebbe trovare una soluzione senza aspettare che si pronunci la Corte di Giustizia europea, che potrebbe avere tempi lunghi per esprimere una decisione. Solo ipotesi, al momento, tra cui compare anche quella di trasformare le strutture albanesi in centri per i rimpatri.

Dopo un primo confronto venerdì scorso in coda al Consiglio dei ministri tra la premier, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, i tecnici si sono messi al lavoro – una riunione si sarebbe tenuta anche nelle ultime ore a Palazzo Chigi e altre ce ne dovrebbero essere in settimana – mentre lei affrontava la questione dei migranti anche con il suo omologo austriaco, il nuovo cancelliere Alexander Schallenberg.

Pubblicità

L’interesse di Bruxelles e la strategia italiana

Il cambio di strategia sul ‘modello Albania’ si inserirebbe in un contesto europeo che il governo considera favorevole. Meloni e Piantedosi hanno più volte sottolineato l’interesse di Bruxelles per il progetto italiano che potrebbe fungere da apripista nella Ue.

Non a caso il ministro dell’Interno nei suoi ultimi incontri con i colleghi europei ha auspicato una riforma più incisiva – e in tempi rapidi – della Direttiva rimpatri, «che preveda meccanismi di regionalizzazione per trasferire gli immigrati illegali in Paesi limitrofi, quando non sia possibile riammetterli nel Paese d’origine». Le ipotesi sul tavolo per sbloccare l’utilizzo dei centri sarebbero diverse, con l’obiettivo dichiarato di bypassare lo stop dei giudici ai trattenimenti evitando però lo scontro frontale.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Gli esperti di Palazzo Chigi, del Viminale e degli altri ministeri coinvolti starebbero continuando ad approfondire le possibili opzioni da mettere in campo per rendere davvero operativi Shengjin e Gjader, le due strutture oltre Adriatico pronte da mesi, ma che finora non hanno di fatto ospitato nessuno.

La trasformazione dei centri e i nodi burocratici

Al momento si tratterebbe comunque di riunioni interlocutorie e non ci sarebbero decisioni prese nemmeno sull’eventuale veicolo (decreto, disegno di legge o emendamento da presentare a qualche provvedimento già all’esame delle Camere) attraverso cui mettere in campo le nuove misure. A ora peraltro non è ancora in programma un nuovo Cdm per la settimana.

Si starebbe in particolare riflettendo sulla possibilità di cambiare il format dei centri in Albania, trasformandoli in Centri per il rimpatrio. Così in quelle strutture non sarebbero più trasferiti i migranti caricati dai pattugliatori della Marina nelle acque internazionali del Mediterraneo, in attesa delle procedure di frontiera accelerate, ma Shengjin e Gjader diventerebbero centri per gli irregolari già presenti in Italia e su cui pende un decreto di espulsione. Si eviterebbe così il passaggio dai giudici per la convalida del trattenimento nelle strutture – negato già in tre occasioni – che è invece obbligatorio nel caso di richiedenti asilo.

Uno dei problemi sul tavolo sarebbe rappresentato però dalla necessità di rivedere il Protocollo con Tirana, con relativo nuovo passaggio in Parlamento che comunque allungherebbe i tempi per rendere operative le novità. «Andiamo avanti, non lasceremo il lavoro in Albania», assicura il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani limitandosi a un «vedremo» come commento all’idea dei centri in Albania trasformati in Cpr. Idea che intanto viene già bocciata dalle opposizioni che parlano tra l’altro di «follia istituzionale» (dice il dem Francesco Boccia) e della «presa d’atto di un fallimento» (secondo leader M5s Giuseppe Conte).

Setaro

Altri servizi

Come passano il tempo online i ragazzi del Sud nel 2025?

Viviamo in un’era moderna, in cui anche i ragazzi del Sud online nel 2025 trascorrono gran parte del loro tempo tra smartphone e schermi...

Intestazioni fittizie di veicoli, cancellate 77 auto dal Pra: denunciato il responsabile

Scoperta evasione per oltre 150mila euro Operazione della polizia metropolitana di Napoli sulle intestazioni fittizie di veicoli: cancellate d’ufficio 77 automobili dal Pubblico Registro Automobilistico....

Ultime notizie

Migranti, Meloni: «Su ‘click day’ avevamo ragione, avevamo il dovere denunciare»

La premier: «Italia non è terra di conquista per i trafficanti» «Un anno fa, mentre molti gridavano allo scandalo e ci accusavano di fare propaganda,...

Ex Ilva, il Governo apre il portafogli: altri 200 milioni per salvare il siderurgico

Via libera a investitori privati nella società Dri Il Governo cerca di arginare la crisi dell’ex Ilva e mette sul piatto altri 200 milioni. Uno...

Maxi sequestro da 42 milioni a un imprenditore vicino al clan Puca

L'operazione tra Campania, Emilia Romagna e Lazio Annovera anche immobili di pregio in provincia di Caserta e vetture sportive come l’Audi Q8 e A3, il...