Ucciso e bruciato, due arresti per la distruzione del cadavere di Ramondino

Pianura, si tratta di Nunzio Rizzo e Paolo Equabile: avrebbero cercato di rendere irriconoscibile il corpo con le fiamme

Nuovi arresti collegati all’omicidio di Gennaro Ramondino, ucciso e dato alle fiamme a Pianura. La polizia ha arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, due giovani accusati del reato di distruzione di cadavere, aggravato dal metodo mafioso. Si tratta di Nunzio Rizzo e Paolo Equabile.

La ricostruzione dell’omicidio Ramondino

I fatti si riferiscono all’omicidio avvenuto nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre. Ramondino fu ucciso a colpi di pistola mentre si trovava all’interno di un sottoscala adibito a «piazza di spaccio». Per la sua morte, nei mesi scorsi, personale della Squadra Mobile di Napoli aveva già tratto in arresto, in esecuzione di provvedimenti cautelari, sia il presunto autore materiale dell’omicidio, sia un altro soggetto indiziato dei reati di favoreggiamento personale e distruzione di cadavere aggravati dal metodo mafioso.

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I destinatari del provvedimento, presenti nel momento e nel luogo dell’omicidio, si sarebbero occupati, nelle fasi successive al delitto, della rimozione del cadavere, del trasporto con un’auto in una zona isolata di campagna e della distruzione del corpo con le fiamme affinché la vittima non venisse identificata.

Il minorenne

Lo scorso 22 ottobre la polizia eseguì un’ordinanza nei confronti di un minorenne già detenuto, ritenuto l’esecutore materiale del delitto del ventenne. Secondo quanto emerso dalle indagini della squadra mobile – coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e dalla Procura per i Minorenni – l’omicidio sarebbe avvenuto in un sottoscala di via Comunale Napoli. Il presunto assassino avrebbe esploso all’indirizzo della vittima alcuni colpi d’arma da fuoco a bruciapelo, uccidendolo sul colpo.

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Lo stesso, con l’ausilio di alcuni complici (gli arrestati di oggi), si sarebbe poi adoperato per trasportare il cadavere in aperta campagna – dove poi è stato ritrovato carbonizzato – e per eliminare ogni traccia del delitto nei locali del sottoscala in cui era avvenuto l’omicidio. Il movente, secondo quanto ricostruito, sarebbe da ricondurre a dissidi relativi alla gestione dell’attività di spaccio di stupefacenti e alla suddivisione dei relativi proventi illeciti.

Per tali condotte, nelle settimane precedenti, era già stato sottoposto a fermo del pm un altro indagato maggiorenne, accusato di favoreggiamento, occultamento e distruzione del cadavere di Gennaro e delle autovetture utilizzate per la commissione dei delitti. Nel corso delle indagini è stata rinvenuta anche l’arma utilizzata per compiere l’omicidio, sotterrata in una zona di campagna del quartiere Pianura.

Chi sono gli indagati

Rizzo ed Equabile sono entrambi volti già noti alle forze dell’ordine. Paolo è il fratello di Arturo Equabile, ritenuto vicino agli ambienti della camorra del rione Traiano, e legato alla tragica morte di Davide Bifolco che risale al 5 settembre del 2014. In quella tragica notte di fine estate, i militari stavano cercando proprio Equabile quando intercettarono uno scooter con in sella tre persone. Partì un folle inseguimento, poi Davide Bifolco morì per un colpo di rimbalzo partito accidentalmente dalla pistola di un carabiniere.

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