L’assessore Armato: verificata la piena regolarità della casa vacanza
Sarebbe stato un corto circuito nella sauna della stanza dove alloggiava ad innescare l’incendio nel b&b, a piazza Municipio a Napoli, che ha provocato la morte di Emanuela Chirilli. Non si esclude però che il corto circuito sia stato provocato da un malfunzionamento di un multipresa. Secondo quanto si è appreso Emanuela sarebbe morta nel sonno, per asfissia, a causa del fumo sprigionato dall’incendio, ed è stata trovata nel letto.
La Procura di Napoli (pm Diego Capece Minutolo) ha aperto un’inchiesta e ha disposto il sequestro della salma per effettuare gli esami autoptici. Sul caso indaga la Polizia di Stato (commissariato Decumani) con i rilievi affidati alla scientifica e i primi accertamenti eseguiti sul momento dagli specialisti dei vigili del fuoco, subito dopo aver domato le fiamme. Si stanno anche completando gli accertamenti sulla regolarità amministrativa della struttura ma l’assessore al Turismo del Comune di Napoli, Teresa Armato, riferisce che «i nostri uffici hanno immediatamente verificato la piena regolarità della casa vacanza nella quale si è consumata la tragedia»
Emanuela avrebbe compiuto 28 anni pochi giorni prima di Natale. Diplomata, era originaria di Maglie e da tempo era residente a Lecce. Nella cittadina salentina aveva frequentato il Cefass, un centro di formazione dove aveva conseguito una qualifica per il profilo di tecnico per la cura e l’assistenza all’infanzia, grazie al quale poteva lavorare in asili nido, scuole materne e poteva partecipare a concorsi pubblici. Ancora non è chiaro se fosse a Napoli da semplice turista o per altri motivi. Da quello che si apprende, fino ai 18 anni Emanuela Chirilli era stata in una casa famiglia così come parte dei suoi familiari.