A ritirarlo, in una cerimonia carica di emozione e ricordi, la sorella Martina
In una cerimonia carica di emozione e ricordi, Martina Frazzica ha ritirato il diploma postumo conferito alla sorella gemella, Cristina Frazzica, presso il Complesso Universitario di Scampia della Federico II di Napoli. Cristina, giovane ricercatrice promettente, era impegnata in un progetto innovativo sulla «Produzione e caratterizzazione di vaccini basati su vettori adenovirali come immunoterapici antitumorali» prima che la sua vita venisse tragicamente interrotta in un incidente nelle acque antistanti Villa Rosebery, il pomeriggio dello scorso 9 Giugno.
Accompagnata dai genitori e da Domenico Mesiano di Giesse, Martina ha preso la parola con voce tremante ma decisa, raccontando la passione e la dedizione che animavano Cristina. «Mia sorella era interessata a questi studi fin da piccola», ha detto Martina, con gli occhi lucidi. «È riuscita a unire le sue due passioni: il mare e la ricerca, e spero che i ragazzi che partecipano a questo progetto continuino con la stessa voglia di sperimentare e innovare».
Cristina Frazzica: un modello di eccellenza accademica e umana
L’aula magna del complesso universitario era gremita di studenti, docenti e amici della famiglia Frazzica. L’atmosfera, pur segnata dalla tristezza della perdita, era anche pervasa da un senso di speranza e continuità. Cristina, ricordata per il suo impegno e la sua curiosità, rappresentava un modello di eccellenza accademica e umana.
Il progetto a cui Cristina stava lavorando mirava a sviluppare nuovi approcci nella lotta contro il cancro attraverso l’uso di vettori adenovirali. Questi vettori, modificati per stimolare il sistema immunitario contro le cellule tumorali, rappresentano una frontiera promettente nella ricerca oncologica. La dedizione di Cristina a questa causa ha lasciato un segno profondo nei suoi colleghi e nei professori, che durante la cerimonia hanno condiviso aneddoti e ricordi della sua instancabile voglia di imparare e contribuire.
La cerimonia ha visto anche la partecipazione di rappresentanti del settore accademico e scientifico, che hanno sottolineato l’importanza di continuare il lavoro iniziato da Cristina. In un commosso omaggio, il rettore dell’università ha consegnato il diploma a Martina, simbolo del riconoscimento ufficiale degli sforzi e dei risultati della giovane ricercatrice.
L’appello di Martina
Martina, con il diploma tra le mani, ha concluso il suo intervento con un appello sentito: «Il lavoro di mia sorella non deve andare perduto. Chiedo a tutti voi di continuare a lottare, a sperimentare, a cercare nuove strade. Cristina vive attraverso ognuno di voi che crede nel potere della ricerca e dell’innovazione». La giornata si è conclusa con un lungo applauso, un tributo alla memoria di Cristina Frazzica e alla sua eredità scientifica e umana.