Automotive, Urso avvisa Stellantis: «Un milione di vetture prodotte, se no spazio ad altri»

Il ministro: «Un’auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia»

È di nuovo scontro tra Stellantis e il governo. All’amministratore delegato Carlos Tavares, che minaccia ripercussioni sulle fabbriche del gruppo dell’eventuale arrivo dei cinesi in Italia, replica a Torino il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. «Noi stiamo lavorando per mettere in condizione Stellantis di produrre almeno un milione di veicoli nel nostro paese. Se ritiene di poterlo fare ben venga, altrimenti è inevitabile che ci sia spazio per l’arrivo di una o più case automobilistiche», afferma il ministro che attacca anche su un altro fronte.

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«Un’auto chiamata Milano – afferma – non si può produrre in Polonia. Questo lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore. Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche. Quindi un’auto chiamata Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un’indicazione fallace che non è consentita dalla legge italiana», aggiunge Urso.

Della sfida cinese parla anche il presidente John Elkann che, nella lettera agli azionisti di Exor, ricorda Sergio Marchionne, scomparso cinque anni fa, e dice di vedere il suo coraggio negli attuali leader di Stellantis.

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«La Cina è, e continuerà a essere – afferma Elkann – il massimo protagonista. Con un approccio articolato che si concentra su industrie affini (bus e moto), batterie (il più costoso tra i componenti di un’auto, con il 70% delle batterie agli ioni di litio che sono prodotte oggi in Cina) e una base di fornitori a basso costo e spesso di alta qualità, la Cina sta proseguendo la sua espansione di Ev. Bloomberg stima che su un totale globale atteso di 16,7 milioni di automobili Ev vendute nel 2024, sei su dieci saranno vendute in Cina, con i costruttori cinesi che continueranno anche a esportare gli Ev in tutto il mondo».

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