Il ras dei Veneruso-Rea ucciso per imporre egemonia all’interno del clan

La vittima inseguita fino a Ponticelli per il colpo di grazia

Francesco Rea detto ‘o pagliesco eliminò «Pasqualino» Manna per imporre la sua egemonia all’interno del clan Veneruso-Rea a Ponticelli. È questa la ricostruzione degli inquirenti, che consideravano Rea e Manna i due reggenti del clan di camorra di Napoli est. Questa mattina, sono finiti in carcere con Rea (già detenuto) anche l’imprenditore Luigi Romano e il suo dipendente Giorgio Bilangia, loro accusati di favoreggiamento al presunto killer.

Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli e – per i rilievi antropometrici e somatici – coadiuvate dagli specialisti del Ris di Roma, è stata ricostruita l’intera dinamica del delitto. Manna sarebbe stato ferito nei pressi di un distributore di carburante di Volla, avrebbe reagito e ed è stato dal killer fino a Ponticelli, dove ha ricevuto il colpo di grazia in auto.

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Dai rilievi, i carabinieri hanno identificato come esecutore materiale dell’omicidio di camorra proprio il boss Rea, in contrasto con Manna poiché allo stesso livello nella gerarchia del clan Veneruso-Rea. Invece, i due presunti complici avrebbero aiutato Rea – secondo gli investigatori – ad eludere le indagini, grazie a false dichiarazioni e documenti.

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