Ex Ilva, Adolfo Urso: «Cinque multinazionali interessate»

Il ministro ha visitato lo stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano

«Per l’Ilva ci sono cinque multinazionali interessate». Così il ministro delle imprese e made in Italia Adolfo Urso esordisce davanti ai lavoratori e ai sindacati all’interno di una sala dello stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano. Il ministro, a Genova per incontrare i lavoratori e i sindacati dell’ex Ilva e per parlare di PiaggioAero, è arrivato quando ormai l’assemblea dei lavoratori davanti allo stabilimento si era sciolta.

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Con il governatore Giovanni Toti ha prima fatto un giro all’interno della grande fabbrica poi ha incontrato i lavoratori affermando che comunque «qualunque investitore entrerà verrà applicata la norma del golden power, la procedura per cui il governo può porre dei divieti o prescrizioni per garantire il livello produttivo e gli investimenti». Norma che, ha aggiunto «verrà usata in modo prescrittivo».

Intanto, ha detto il ministro «nelle prossime settimane i commissari straordinari dell’ex Ilva dovranno presentare un piano industriale convincente, che dimostri come il prestito ponte da 320 milioni di euro potrà essere restituito nei tempi previsti. È una garanzia per i lavoratori del rilancio produttivo dell’azienda» ha sottolineato.

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«Nel contempo dobbiamo preparare le condizioni per la nuova procedura pubblica per l’assegnazione degli impianti» e ha ribadito che «ci sono già cinque significative società mondiali che hanno presentato al ministero la loro intenzione di partecipare alla procedura pubblica».

Un modello da replicare

Al termine dell’incontro con i lavoratori genovesi, Urso ha voluto ricordare anche il «modello Piombino» dove «abbiamo fatto convivere due progetti industriali complementari tra loro, quello del gruppo indiano già presente e quello della più grande multinazionale ucraina Metinvest insieme a Danieli» un modello che «penso si possa applicare all’ex Ilva».

Resta inteso che «la nostra volontà è realizzare un piano siderurgico nazionale da presentare al Paese prima dell’estate in cui siano ben chiari gli obiettivi strategici» perché «la siderurgia è sfida principale del G7 sull’industria». La prossima settimana a Verona il ministro presiederà il vertice G7 sull’industria.

«I grandi del mondo si confronteranno su quali devono essere le condizioni per garantire l’industria nei sette grandi Paesi occidentali, non è un fatto scontato, perché da sette anni non si realizzava un G7 sull’industria – ha detto -. l’Italia l’ha chiesto agli altri partner ripristinando il G7 sull’industria perché noi vogliamo porla al centro delle nostre decisioni, come Italia, come Unione Europea e anche nel vertice dei grandi del mondo».

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