Torre Annunziata, gambizzato al bar: per il gip non fu tentato omicidio. Due scarcerati

Altri tre restano in carcere per porto illegale di armi

Gambizzato davanti al bar “L’angolo del caffè” a Torre Annunziata: non fu tentato omicidio. Il gip del tribunale oplontino non convalida il fermo per due indagati mentre altri tre restano in carcere. Dopo l’interrogatorio di convalida, riporta un articolo di Dario Sautto per «il Mattino», il giudice Maria Concetta Criscuolo, non ha convalidato il fermo emesso d’urgenza dalla Dda ed eseguito dagli agenti del commissariato oplontino il 13 febbraio scorso. Scarcerati, dunque, Alessio Amarante, 26 anni, e Francesco Cherillo, 20 anni, figlio di Natale Cherillo, secondo gli inquirenti affiliato al clan Gallo-Cavalieri.

Con le accuse di porto illegale di armi da fuoco aggravato dal metodo mafioso, restano in carcere Luigi Guida (26 anni), Francesco Langella (27 anni) e Antonio Veropalumbo (20 anni). Loro tre, riferisce «il Mattino», sarebbero stati riprese dalle telecamere mentre maneggiano una pistola, che potrebbe essere quella usata per ferire Luigi Mancini.

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Gli atti sono stati trasmessi per competenza distrettuale al gip del tribunale di Napoli che dovrà ratificare entro 20 giorni l’ordinanza di custodia cautelare. I colpi d’arma da fuoco furono esplosi di domenica mattina, il 12 novembre alle ore 13, all’esterno del bar «L’Angolo del Caffè» a Torre Annunziata, situato tra via Fontana e corso Vittorio Emanuele III.

Setaro

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