Cellulari e favori a un recluso, l’ex garante dei detenuti di Caserta patteggia

Avrebbe intrattenuto conversazioni telefoniche con un detenuto che usava un cellulare illecitamente

Ha patteggiato un anno e dieci mesi (con pena sospesa) per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio l’ex garante dei detenuti della provincia di Caserta Emanuela Belcuore, accusata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere di aver fatto favori ad un detenuto in cambio di soldi e scarpe di lusso.

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Il patteggiamento tra Procura e Belcuore (difesa da Claudio Sgambato) è stato riconosciuto con sentenza dal gip Daniela Vecchiarelli, che ha chiuso in modo rapido il procedimento. Gli accertamenti a carico di Belcuore erano scattati infatti pochi mesi prima, a luglio, quando l’ex garante aveva subito la perquisizione con il sequestro del cellulare; qualche giorno dopo si dimise quindi dal ruolo conferitogli dalla Provincia di Caserta.

Per l’accusa, la garante avrebbe intrattenuto conversazioni telefoniche con un detenuto che usava un cellulare illecitamente introdotto in carcere, avvisandolo delle perquisizioni in modo da consentirgli di nascondere il telefono. Si sarebbe poi prodigata per far avere permessi e altri benefici sempre allo stesso detenuto, ricevendo in cambio la somma di mille euro e un paio di scarpe di lusso.

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