Schlein vaneggia di nuove elezioni, forse sogna di «distribuire» agli… amici?

De Luca sbraita con il governo, ma tace sulle risorse Gol, 200 milioni Pnrr per formare i disoccupati. Più che un flop, un’autorete a porta vuota

Alla due giorni del Consiglio Europeo, Meloni conferma che la nuova Italia ha la schiena ritta. Non fa e non accetta ricatti. Che Mes e Patto di stabilità sono due questioni diverse e se una logica di pacchetto può esserci, non è fra loro, bensì tra Fondo Salvastati, Unione Fiscale e Unione Bancaria e trattandosi di scelte decisive destinate a condizionare i prossimi vent’anni dell’Italia e degli altri Paesi europei, non si decidono da «remoto» come proposto dalla presidenza spagnola e coglie l’occasione per annunciare «convergenze con Macron».

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Il ministro Giorgetti dal palco della festa di FdI ad Atreju – alla quale hanno partecipato anche il premier britannico Sunak, quello albanese Rama che ha ribadito l’intesa con l’Italia per la questione degli immigrati e il patron di Tesla e X, Musk che, dopo aver mandato in bestia la sinistra con la sua presenza alla festa, col figlioletto a cavalcioni sulle spalle ha optato per una replica di «vacanze romane», facendosi guidare in un giro turistico per Roma dal ministro della Cultura Sangiuliano – ha confermato tutto. E «lorsinistri», ancora una volta sono impazziti per il successo della festa di «Bentornato all’orgoglio italiano». Purtroppo, ancora non hanno capito cosa significhino e quanto vagano queste due parole.

D’altro canto il fatto che abbiano deciso di fare dello slogan di Vizzardelli il «cavaliere errante» del loggione della Scala, la colonna sonora del proprio account: «partitodemocratico» aperto con un effimero, «Anche qui Viva l’Italia antifascista», accolto dai fischi degli utenti, sul nuovo social di Zuckerberg, la dice lunga. Più che essere alla frutta, hanno già digerito il caffè, ma attendono ancora l’aperitivo.

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Una mezza verità a testa

Certo, «un bel tacer non fu mai scritto» e il governatore De Luca e la leader dem Schlein si sono presi la briga di dire una mezza verità a testa. Cosa non da poco per chi trova più gradevole «mentire sapendo di mentire» che «essere sinceri dicendo la verità». Essendo, però, alla vigilia di una doppia campagna elettorale: regionali ed europee, nel 2024 cui faranno seguito le regionali campane nel 2025, giuro che non mi sarei mai aspettato che si esponessero così tanto. Ancora meno che lo facesse lo «sceriffo» che ambisce a riproporsi per la quarta volta (la prima, nel 2010, fu battuto da Caldoro, candidato per il centrodestra) ma se vincesse, sarebbe il terzo mandato e la legge ne concede soltanto due. Gli occorre, quindi, una deroga.

Ma, Pd, Elly e 5stelle al momento non paiono d’accordo. Lui non recede e forza la mano. Denuncia che negli «ultimi dieci anni» (per 9 dei quali hanno governato proprio i suoi amici) la Campania sarebbe stata «derubata di 3miliardi oltre 300 milioni l’anno». Poi spara sul governo Meloni che con la rimodulazione del Pnrr avrebbe cancellato «10 miliardi di euro per interventi in città e aree urbane».

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In realtà, si tratta di progetti spostati – per non perderli a causa delle lungaggini procedurali previste – fra quelli da attuare con i fondi europei ordinari. E il dem Gentiloni, garantisce, «abbiamo un piano – dopo la revisione, che è stata sostanziale – adatto per l’attuazione nei prossimi anni. Questo è molto importante per l’Italia e la Commissione».

L’ennesimo flop di De Luca

De Luca, però, continua a sbraitare contro il governo e ha messo la sordina al suo ennesimo flop sui fondi Pnrr per il lavoro. I 200 milioni (80 nel 2021 e 120 nel 2022) ricevuti dal programma Gol (Garanzia occupabilità per i lavoratori) per la formazione dei disoccupati, hanno fatto lievitare gli enti formativi, da oltre 580 del 2020, sono diventati più di 735 a fine novembre, ma senza produrre alcunché per i 133.936 beneficiari, dei quali solo 5.324 hanno concluso il corso, ma non gli esami finali. Il che impedisce alla Regione di girare agli enti i soldi per pagare personale e corsisti formati. Di più, su 1.200 tirocini avviati, sono state calendarizzate solo 15 sessioni d’esame. E così se vi pare.

La Schlein, intanto, ha lanciato un altro slogan: «nei momenti di difficoltà un governo di buon senso distribuisce» Già. Ma, evidentemente, non come lo sta facendo l’esecutivo: aumentando le pensioni; tagliando il cuneo fiscale e facendo crescere le buste paga; aiutando le famiglie più bisognose a pagare le bollette energetiche; accelerando i tempi per la richiesta e la concessione dell’assegno d’inclusione e la social card contro il caro spesa per i beni alimentari. Schierandosi, quindi, con le famiglie.

A loro, infatti, piacerebbe di più – del resto sono decenni che ne danno conferma nei fatti – che si foraggiassero: falsi solidaristi dell’immigrazione: Ong, Casarini, moglie, suocera e cognati di Soumahoro finiti a processo per un’evasione fiscale di oltre 2milioni; feste lgbtqia+ (ovvero» chi più ne ha, più ne metta») e gay-pride organizzati dalla società del dem Zan, e di, Michela De Biase, parlamentare, nonché moglie dell’ex ministro Franceschini oppure colmando le voragini da 22miliardi prodotte nei bilanci delle Asl laziali da Zingaretti; i 300milioni per i banchi a rotelle, i 34 miliardi del rdc e i 139 del superbonus 110% di Conte e M5s.

Ecco perché, la Elly parla di possibile caduta del governo e vaneggia di nuove elezioni. È ansiosa di tornare a «distribuire» e aiutare gli amici a migliorare le proprie posizioni.

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