Spari al bar a Sant’Anastasia: sui social solidarietà ai due fermati

di Redazione

L’accaduto sarebbe riconducibile a uno scontro tra bande

Fermo convalidato e reclusione in un istituto penale per minori: è la decisione presa dal gip del tribunale dei minorenni di Napoli nei confronti del 17enne accusato della sparatoria avvenuta alle 23 di martedì scorso in piazza Cattaneo, a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli.

Un raid nel quale sono rimasti feriti i tre componenti di una famiglia – padre, madre e la figlia di 10 anni – che stavano mangiando un gelato mentre era in corso una festicciola per bambini. Il ragazzo indagato ha deciso di non rispondere al giudice e, dopo la convalida, l’avvocato Antonio Sorbilli, suo legale, ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame.

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Intanto sui social si è scatenata la solidarietà nei confronti del minorenne e del suo complice 19enne: a denunciarlo, in una nota, è il capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania Severino Nappi. «Nelle foto intercettate sui social – scrive – emerge chiaramente la solidarietà malata verso chi sta avvelenando i nostri territori con una mentalità che va combattuta sempre e con tutti gli strumenti a disposizione, per imporre i valori dello Stato e della civiltà laddove vengono attaccati». Nappi ha segnalato i profili social individuati alle forze dell’ordine. Buone notizie, invece, dall’ospedale pediatrico Santobono: la bimba ferita, che ha 10 anni, ieri è stata dichiarata fuori pericolo dai medici che l’hanno sottoposta a due interventi chirurgici per estrarre il frammento di ogiva che le si era conficcato nello zigomo.

La ricostruzione e la convalida

In quanto al motivo del raid, sarebbe riconducibile a uno scontro tra giovanissimi, alcuni anche legati ad ambienti criminali locali, originari, rispettivamente, di Sant’Anastasia e della vicina Somma Vesuviana.

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Per oggi è prevista l’udienza di convalida del fermo notificato dai carabinieri di Castello di Cisterna al 19enne Emanuele Civita (difeso dall’avvocato Fabio Marfella), ritenuto il complice del minorenne. Ad entrambi vengono contestati gli stessi reati: porto e detenzione di armi da sparo (una pistola e una mitraglietta) e tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Ad incastrare i ragazzi sono, tra l’altro, le immagini di ben quattro sistemi di videosorveglianza che li ritraggono fare più volte il giro della piazza in sella a uno scooter, con armi in pugno, prima di sparare una decina di colpi.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, stigmatizza il fatto che «continuiamo a registrare episodi di violenza che non dovrebbero appartenere ad un paese civile», mentre il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli ha chiesto «un’onorificenza pubblica per il signor Filippo Di Pascale che senza pensarci due volte soccorse la famiglia portandola in ospedale».

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