Governo, Lollobrigida: «Soluzione carenza cibo non è carne coltivata»

Il ministro: «Lavorare insieme per dare risposte efficaci alla povertà alimentare»

«L’aumento del livello di insicurezza alimentare, dal 2015 a oggi, è progressivamente cresciuto determinando, a livello globale, l’incremento del numero di persone malnutrite. E la soluzione non può essere la carne coltivata. Dobbiamo interrogarci e lavorare insieme per dare risposte efficaci alla povertà alimentare, garantendo a ciascuno il diritto di accesso a cibo sano e di qualità». Così Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in una lettera di saluti, inviata in occasione dell’inaugurazione del 270esimo anno accademico dei Georgofili, oggi a Firenze.

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«Questo – scrive ancora il ministro – è il senso più profondo del concetto di sovranità alimentare, che abbiamo inserito nella denominazione del ministero che guido e che pone, al centro, la tutela del nostro modello produttivo e la valorizzazione del sistema d’eccellenza. Possiamo farlo, continuando a ricercare la modernizzazione dei processi, rimanendo saldamente ancorati alle nostre radici».

Il Governo, continua Lollobrigida, «crede nella forza del rinnovamento» ed è «per questo che con l’ultima legge di Bilancio abbiamo istituito un fondo dedicato all’innovazione agroalimentare, con 225 milioni di risorse disponibili. A questi si aggiungono gli investimenti del Pnrr, del Piano nazionale complementare, della nuova Politica agricola comune e del RePowerEU»

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Sovranità alimentare deve essere indipendente

«L’aggressione della Russia all’Ucraina ha fatto capire a tutti che la sovranità alimentare deve essere indipendente con al centro la capacità di produzione ed essere tutelati». Lo ha detto a Lanciano il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha inaugurato la 61/a Fiera Nazionale dell’Agricoltura. «L’Italia per troppo tempo ha avuto un ruolo marginale nel settore agricolo – ha aggiunto – anche in questi ultimi mesi pensando che si potesse coltivare anche in altre parti del mondo per essere certi di avere la garanzia di avere prodotti alimentari». «Il governo – ha sottolineato – sta agendo a tutela della difesa della qualità e indipendenza della nostra agricoltura. Non possiamo rinunciare a un elemento con valore aggiunto che ha aspetti culturali e storici»

«Per essere competitivi, l’unica strada percorribile è l’innovazione nella tradizione, aprendo il mondo dell’agroalimentare ai giovani. Perché sono le nuove generazioni la nostra prospettiva di futuro e la nostra risorsa più preziosa. Un futuro a cui guardiamo con cauto ottimismo e grande consapevolezza, certi di poterci affidare, ancora una volta, all’azione dei Georgofili per trovare le strategie necessarie ad affrontare le sfide emergenti» si legge ancora.

Eccellenza italiana e mondiale

«L’Accademia – aggiunge il ministro nel suo messaggio – rappresenta un’eccellenza italiana e mondiale, che ha formato schiere di professionisti che hanno dato e continuano a dare lustro alla nostra nazione. I sistemi agroalimentari sono, oggi, sempre più esposti a rischi emergenti, con impatti su scala globale, nazionale e regionale, con particolare riguardo ai temi della sicurezza alimentare, dei cambiamenti climatici, del rapporto tra produzione e sostenibilità ambientale e della competizione sleale di carattere internazionale».

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La lettera di saluti, spiega Lollobrigida, vuole testimoniare «la vicinanza del Governo Meloni alla comunità scientifica e sottolineare l’importanza di questo mondo per la crescita della nostra nazione. Dopo gli anni della pandemia, le nostre preoccupazioni sono acuite oggi dall’invasione della Russia all’Ucraina. Una guerra che sta facendo pagare un prezzo altissimo al settore dell’agricoltura, asset primario della nostra Italia. L’Accademia dei Georgofili, però, tenendo fede alla sua storia plurisecolare, non è rimasta immobile di fronte alle nuove sfide e ha fronteggiato tutte le problematiche connesse alla crisi economica causate da una guerra nel cuore dell’Europa con i suoi contributi di rilievo».

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