L’ingordigia dei ricchi. Per le risorse Pnrr è sempre Nord contro Sud

Zaia propone un «salvadanaio nazionale» in cui vadano a finire le risorse Pnrr non spese, per trasferirle, magari oltre il Garigliano

Chissà se il governatore della regione Veneto, Luca Zaia ha mai sentito dire che «un bel parlar non fu mai scritto». Probabilmente, no, visto che, ancora una volta relativamente al Pnrr, ha messo in mostra tutta la sua ingordigia e ha proposto, per un efficace utilizzo delle risorse nei tempi previsti, l’istituzione di un «salvadanaio nazionale in cui vadano a finire le risorse del Pnrr non spese, da mettere a disposizione delle regioni (possibilmente il Veneto e Nord, naturalmente, ndr) che, invece, siano in grado di utilizzarle».

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Per Zaia i 235 miliardi sono «l’ultimo treno che passa per il Paese». Il meccanismo suggerito, aggiunge, «non è per sottrarre soldi a qualcuno, ma se c’è chi non riesce a investire non è colpa di altri. Ma mandare indietro i soldi alla Ue fa ridere se non piangere». Lui, lo fa soltanto per il bene del Paese. Non siate sempre così malfidati!!!

«Continuo a sentire il Governo dire che occorre cambiare il Pnrr», afferma il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. E poi quanti anni mancheranno per avere il tempo della rendicontazione? Manca il personale per farlo».

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Per Bonaccini «se al 2026-2027 non saremo stati capaci di aver rendicontato le risorse – aggiunge il Presidente dell’ Emilia Romagna – quei lavori si potranno fare ma solo a debito, e l’Italia non può permetterselo. Se andiamo a cambiare il Pnrr per migliorarlo perdiamo un altro anno e il 2026 sarà già lì». Certo, ma l’aumento dei costi rischia di rendere praticamente insufficienti quelle – pur notevoli – risorse visto il numero dei programmi previsti, causa il conflitto in Ucraina. Purtroppo!!!

Occhiuto: «I soldi per la Calabria, devono restare in Calabria»

Il Governo sta facendo il massimo per accelerare sul Pnrr, sostiene il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto: «da due anni si parla di questi 191 miliardi di euro che arriveranno entro il 2026 nel nostro Paese, ma è stato fatto davvero poco per costruire il software di riforme necessario per spendere presto e bene questi soldi. Però al momento, anche secondo l’Ue, i progressi dell’Italia sono stati positivi. Quindi restiamo ottimisti e lavoriamo per raggiungere gli obiettivi prefissati».

«Non giudico un’eresia la possibilità di spostare finanziamenti da un progetto a un altro: meglio finire bene e per tempo una cosa, piuttosto che avere due opere incompiute. – afferma Occhiuto – Diverso, invece, sarebbe cambiare il territorio di destinazione. A mio avviso i soldi stanziati per la Calabria, ad esempio, devono restare in Calabria, così come quelli assegnati ad ogni Regione».

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Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo
Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo

Mentre il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio evidenzia il raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma e i relativi fondi legati al Pnrr: «progetto condiviso fra Lazio, Abruzzo, Ministero e Fsi».

«Se poi il Governo – precisa Marsilio – ci dice che la tempistica stretta del Pnrr mette a rischio quei finanziamenti e quindi preferisce finanziare l’opera poco o nulla cambia. Non ho dubbi che il governo porterà avanti questa grande opera strategica, anche perché lavoriamo e remiamo tutti insieme anche con il presidente della Regione Lazio Rocca e stiamo condividendo tutti questo percorso». Vuoi vedere che i governatori meridionali stiano cominciando a rendersi conto che il Sud se unito non sarebbe secondo a nessuno? Sarebbe ora e, soprattutto, sarebbe un bel segnale.

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