Cospito va avanti, il legale: «Ricorso alla Corte europea diritti»

Dopo il «no» degli ermellini i difensori cercano nuove strade

La difesa di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da quattro mesi per protestare contro il 41 bis, va avanti dopo lo stop della Cassazione che ha rigettato l’istanza con cui si chiedeva l’annullamento della misura del carcere duro. «Bisognerà tentare nuove strade che non abbiamo già percorso in precedenza, anche fuori dall’Italia», ha annunciato l’avvocato Flavio Rossi Albertini che ieri ha incontrato il 55enne nel carcere di Opera. I legali stanno, quindi, valutando un ricorso alla Corte europea per i diritti dell’uomo. Una iniziativa che porterebbe la vicenda all’attenzione dei giudici di Strasburgo.

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Dopo il «no» degli ermellini i difensori cercano nuove strade e ieri nel carcere di Opera hanno fatto il punto con il detenuto che continua nel suo digiuno anche dopo il trasferimento dall’ospedale San Paolo dove è stato ricoverato per alcuni giorni. «Alfredo non è assolutamente demoralizzato – spiega Rossi Albertini -. E’ lucido e determinato. Assolutamente convinto delle proprie ragioni. Non arretra. Una persona che è convinta di sé e di quello che sta facendo: sta facendo una scelta di lotta per la vita: l’unica vita possibile è quella fuori dal 41bis».

Per il legale stare in carcere è «oggettivamente meno sicuro perché in ospedale era monitorato con strumenti che valutavano battiti cardiaci e eventuali fibrillazioni, e gli facevano esami ematici tutti i giorni. Qui in carcere no». Le condizioni di salute, in base a quanto riferiscono fonti giudiziarie ed ospedaliere, restano «stazionarie» e non sono allarmanti. Da quanto si è saputo, inoltre, fino a lunedì, stando all’ultima relazione medica, l’ideologo del Fai ha continuato ad assumere integratori e i valori sarebbero sostanzialmente nella norma con un aumento del peso di circa due chili.

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L’ordine pubblico

Sul fronte dell’ordine pubblico massima allerta in vista del corteo, non autorizzato, in programma sabato a Torino. Sui siti della galassia anarchica continuano gli appelli alla mobilitazione. «La lotta non finisce. Al fianco di Alfredo. Al fianco di chi lotta», il messaggio comparso sul web. Una situazione monitorata anche dall’intelligence secondo cui la minaccia anarco-insurrezionalista è quella «più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica «azione diretta distruttiva».

Nel 2022, secondo quanto emerge dalla relazione annuale degli 007 al Parlamento, sono stati 31 gli attentati compiuti da questa area. Il caso Cospito ha dato avvio «ad una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr». L’intelligence afferma, inoltre, che «l’attivismo di quelle componenti che ‘sulla piazza’ fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio». Per il direttore dell’Aisi, Mario Parente, al momento «non ci sono elementi» che indichino «saldature» tra gli anarco-insurrezionalisti ed altre realtà criminali e ciò «è da ritenere improbabile».

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