Il Palazzo Reale di Napoli apre ai visitatori l’Androne delle Carrozze

di Chiara Langella

L’inaugurazione con una mostra documentaria

Con la mostra documentaria «Palazzo Reale: danni di guerra e restauri. Una storia per immagini dal 1943 agli anni Cinquanta», curata da Stefano Gei e Antonella Delli Paoli, si è inaugurato a Napoli un nuovo spazio espositivo ricavato dall’apertura del collegamento tra il Cortile d’Onore e il Cortile delle Carrozze, finora utilizzato per funzioni tecniche e come deposito, riqualificato e ribattezzato ‘Androne delle Carrozze’.

Oltre cento le riproduzioni provenienti da alcuni dei più importanti archivi fotografici napoletani (Soprintendenza, Vigili del Fuoco e Archivio Parisio); i lavori sono documentati da una selezione di riproduzioni dei disegni dell’archivio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli. In mostra anche riproduzioni di foto e documenti dalla U.S. National Archives and Records Administration e dalla Allied Control Commission di Washington.

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Epifani: «Accesso gratuito tutti i giorni della settimana»

«Con questa apertura viene offerto alla pubblica fruizione un ulteriore spazio storico del Palazzo dopo quello della Galleria del Genovese – ricorda il direttore Mario Epifani -. Anche l’Androne sarà destinato all’allestimento di piccole mostre, di preferenza fotografiche, con accesso gratuito tutti i giorni della settimana. E’ un’anticipazione del ‘Museo della Fabbrica’, spazio introduttivo alla visita dell’Appartamento Storico, con modellini, dipinti, foto storiche e documenti».

Per il soprintendente Salvatore Buonomo «il periodo della ricostruzione post-bellica offre, nel campo della conservazione, molti spunti di riflessione sulle metodologie adottate e su quanto le teorie del restauro ponevano a servizio degli operatori». Almerinda Padricelli, architetta responsabile progetti e lavori di Palazzo Reale, sottolinea che «il recupero dell’Androne delle Carrozze ha consentito il ripristino del collegamento tra i due cortili del Palazzo, attraverso un passaggio di circa 200 mq coperti. I lavori di restauro sono stati effettuati in soli 2 mesi con un impegno economico di 130 mila euro».

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