Missile sulla Polonia, il presidente Duda frena: «Indagini in corso sulla provenienza»

Secondo fonti USA potrebbe esser stato lanciato dalla difesa ucraina all’indirizzo di un razzo russo

La Polonia frena sulla provenienza del missile che ieri ha provocato due vittime al confine con l’Ucraina. Il presidente Andrzej Duda, citato dall’agenzia polacca Pap, ha detto che «al momento non abbiamo prove conclusive su chi abbia lanciato il missile, le indagini sono in corso». Il presidente ha anche rassicurato la popolazione escludendo il rischio che a breve si possano verificare eventi simili: «si tratta di un evento singolo – ha precisato – non ci sono indicazioni che ulteriori eventi di questo tipo si verificheranno nell’immediato». Quanto alla fabbricazione russa del missile, il presidente polacco l’ha definita «molto probabile» ma, ha ribadito, «le indagini sono in corso». Duda ha anche detto che gli Stati Uniti manderanno esperti per contribuire a fare chiarezza, e ha confermato la solidarietà degli alleati della Nato, che oggi si riuniranno a Bruxelles per analizzare la situazione.

Potrebbe esser stato lanciato dalla difesa ucraina all’indirizzo di un missile russo il proietto caduto in Polonia. Lo scrive il Financial Times, che cita le informazioni di intelligence che si sono scambiati i leader del leader del G7 e della Nato nella riunione che si è svolta a margine del G20. Le prime risultanze delle indagini, scambiate nella riunione di emergenza che si è tenuta a Bali, suggeriscono che il missile potrebbe essere stata sparato dal sistema di difesa aerea ucraino contro un missile russo per intercettarlo.

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Ma comunque le indagini sono ancora in corso e non si è ancora giunti a una conclusione definitiva. Anche il presidente Joe Biden, al termine della riunione di emergenza a Bali, ha definito «improbabile» che il missile sulla Polonia sia stato lanciato dalla Russia; e fonti dell’amministrazione Usa hanno confermato che il missile sembrerebbe esser stato lanciato dalle forze ucraine.

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