Mandragora venduta per verdura: dieci persone intossicate nell’area flegrea

Evitare le verdure vendute sfuse, nessun problema per quelle confezionate

I carabinieri della compagnia di Pozzuoli sono intervenuti all’ospedale Santa Maria Delle Grazie per 10 persone ricoverate per intossicazione, appartenenti a tre nuclei familiari diversi. Una di queste è in prognosi riservata. E’ il bilancio tracciato al momento dall’Asl Napoli 2 Nord. Allucinazioni e problemi gastrointestinali i sintomi rilevati.

La stessa Asl ha allertato i pronti soccorso del territorio per eventuali arrivi di altri intossicati. Suoi tecnici della prevenzione sono in giro con Nas e Carabinieri di Pozzuoli per eventuali ritiri di verdura a scopo precauzionale. Si sta percorrendo la filiera di distribuzione per rintracciare i lotti verosimilmente a rischio «mandragora». Da quanto accertato finora alcuni lotti sono stati commercializzati da società di Forio d’Ischia, Aversa, Volla, San Valentino Torio (Salerno) e Avezzano (Aquila). Le Asl territorialmente competenti hanno sottoposto l’alimento a blocco ufficiale per effettuare campionamenti e analisi.

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Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, invita alla prudenza: «In attesa dei relativi chiarimenti si raccomanda di evitare di acquistare e consumare verdure simili sfuse (spinaci, biete etc.). Siamo vicini ai cittadini intossicati e ai loro familiari e seguiamo, insieme alle forze dell’ordine ed alle autorità sanitarie, l’evolversi della situazione».

La pianta delle «streghe»,come in Potter

La pianta della mandragora è largamente distribuita in tutto il Mediterraneo. Tutte le sue parti, sono potenzialmente pericolose per la presenza di sostanze dalle proprietà allucinogene.

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«Le proprietà farmacologiche della pianta – scrivono gli autori del capitolo dedicato alla pianta nel libro Neuropathology of Drug Addictions and Substance Misuse – erano note fin dall’antichità. Tutte le sue parti sono velenose e contengono alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina. La pianta era usata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco, ma anche per le proprietà allucinogene. Ci sono diversi report di avvelenamento accidentale per la sua grande somiglianza con altre piante comuni e commestibili, come alcuni tipi di lattuga, o per il consumo da parte dei bambini delle sue bacche».

La mandragora è un’erba perenne della famiglia delle solanacee con fiori di un blu pallido, frutti gialli, foglie oblunghe ovali e radici spesse, carnose e spesso biforcute, che secondo le leggende assomigliano a volti umani e dove sono più concentrate le sostanze pericolose. I sintomi vanno da nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare per intossicazioni leggere fino appunto ad allucinazioni, delirio e tachicardia, anche se sono riportati anche casi di morte per sospetto avvelenamento.

Sono molti i riferimenti a questa pianta anche nella letteratura «non scientifica», con una serie di leggende legate al suo utilizzo ad esempio da parte delle streghe. La principale è probabilmente quella che afferma che una volta strappata dal terreno la mandragora emette un «urlo» capace di rendere pazzo chi lo ascolta, ripresa anche in una scena di un film della serie Harry Potter.

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