Cina disposta a collaborare con la Russia: «Sviluppo dell’ordine internazionale in una direzione più giusta»

Denisov: «Le relazioni Mosca-Pechino hanno ottenuto risultati fruttuosi»

La Cina è disposta a lavorare con la Russia a un ordine internazionale verso una «direzione più giusta e razionale». A circa 48 ore dall’incontro di Samarcanda tra i leader dei due Paesi, il capo degli Affari esteri del Partito comunista cinese Yang Jiechi ha osservato che «sotto la guida strategica del presidente Xi Jinping e del presidente Vladimir Putin, le relazioni tra i due Paesi sono sempre andate avanti sulla strada giusta». Yang ha espresso le sue valutazioni in un incontro avuto lunedì con l’ambasciatore russo in Cina, Andrey Denisov, in base a un resoconto fornito dal ministero degli Esteri di Pechino.

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La Cina «è disposta a collaborare con la Russia per attuare lo spirito di cooperazione strategica ad alto livello tra i due Paesi, a salvaguardare gli interessi comuni di entrambe le parti e a promuovere lo sviluppo dell’ordine internazionale in una direzione più giusta e razionale», ha osservato Yang, stretto advisor diplomatico del presidente Xi, rimarcando che le parti «si sono sostenute con forza a vicenda su questioni riguardanti i reciproci interessi fondamentali e hanno svolto uno stretto coordinamento in occasioni internazionali e multilaterali». Denisov, sempre nel resoconto del ministero degli Esteri cinese, ha detto che «sotto la guida personale dei due capi di Stato, le relazioni Russia-Cina hanno ottenuto risultati fruttuosi e i legami bilaterali hanno raggiunto il livello più alto della storia entrando in una nuova era».

Notando di aver sperimentato di persona i risultati conseguiti dalla Cina nello sviluppo economico e sociale negli ultimi 20 anni, Denisov ha detto di voler continuare a contribuire allo sviluppo dei legami, pur in partenza dopo aver guidato la sede diplomatica russa dal 2013.

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La partnership «senza limiti»

Il 4 febbraio scorso, poche settimane prima dell’invasione russa dell’Ucraina, Xi e Putin annunciarono a Pechino la partnership «senza limiti» come contrappeso al dominio occidentale sotto la guida degli Stati Uniti. La Russia ha cercato di rafforzare i legami con i Paesi asiatici, in particolare la Cina, da quando è stata colpita dalle sanzioni occidentali per l’aggressione contro Kiev.

Pechino, finora, non ha condannato le mosse di Mosca fornendo una copertura diplomatica al Cremlino, pur non violando in modo evidente le sanzioni. Putin e Xi si incontreranno in Uzbekistan questa settimana, a margine del summit dei leader dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). La scorsa settimana, Li Zhanshu, numero tre del Pcc e capo dell’Assemblea nazionale del popolo (il ramo legislativo del parlamento), è diventato il politico di più alto rango a recarsi in Russia dall’invasione dell’Ucraina. La presenza di Li, che ha lodato il «livello senza precedenti» di fiducia e cooperazione bilaterale, ha avuto un peso ancora più evidente dato che è ritenuto colui che ha avvicinato Xi e Putin.

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