Torre Annunziata, La paranza delle idee: «La differenziata non cresce, TARI sempre più cara»

Le nuove tariffe della tassa sui rifiuti deliberate dai Commissari prefettizi

«Più differenzi, più ricicli, più risparmi…ma a Torre Annunziata è ancora soltanto un miraggio». Esordisce così il comunicato stampa dell’Associazione politico culturale oplontina La paranza delle idee sulle nuove tariffe della tassa sui rifiuti deliberate dai Commissari prefettizi che, dopo lo scioglimento per infiltrazione camorristica decretato dal Ministero dell’Interno, stanno guidando l’Ente municipale torrese.

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Tariffe che, numeri alla mano, hanno fatto storcere il naso al sodalizio presieduto da Claudio Bergamasco, che sottolinea come, a dispetto di quanto fosse lecito attendersi dopo diversi anni dall’avvento della raccolta differenziata, e cioè un risparmio in bolletta per tutti i cittadini, quest’anno ci saranno per diversi tipi di utenze, sia domestiche che non domestiche, degli aumenti anche consistenti, a fronte di un servizio, aggiungiamo noi, che spesso ha generato lamentele.

L’Associazione punta il dito contro la gestione del sistema di raccolta dei rifiuti che c’è stata finora e che non è stata in grado di imprimere una sensibile accelerazione alla crescita della differenziata; sostanzialmente ferma al palo e, quindi, incapace di compensare in termini di benefici economici i crescenti costi di gestione.

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Di seguito il restante testo della nota de La paranza delle idee:

«La Commissione Straordinaria che sta amministrando il Comune di Torre Annunziata ha di recente approvato le tariffe TARI 2022 e il Piano Economico Finanziario dal quale esse derivano».

«Quest’anno si registreranno delle variazioni tariffarie rispetto al 2021 poiché – a parer nostro, giustamente – è stato dato maggior peso al numero di occupanti un appartamento anziché alla sua metratura e anche per le utenze non domestiche ha assunto maggiore incidenza la parte variabile della tariffa, commisurata alle quantità e qualità medie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte».

«Come indicano le simulazioni fatte dal Comune stesso, molte di queste variazioni, però, saranno in aumento, con importi in alcuni casi anche assai più cari dell’anno precedente, in particolare per uffici, studi professionali ed esercizi commerciali vari».

«Ciò, comunque, non è dovuto solo ai nuovi criteri adottati ma anche e soprattutto a una raccolta differenziata che stenta a decollare, con la conseguenza che sulla tassa sui rifiuti, il cui gettito deve coprire integralmente il costo del servizio, finiscono per pesare oltremodo i sempre crescenti costi di conferimento in discarica dell’indifferenziato, vanificando, così, la speranza di un risparmio per tutti».

«Dal PEF del Comune, infatti, si evince che nel 2020 – è il dato certificato più recente – la differenziata ha raggiunto il 59,22%, in lieve crescita rispetto al 58,42% del 2019 ma ancora molto indietro nei confronti dell’obiettivo minimo del 65% che, per legge, si sarebbe dovuto raggiungere già nel 2012».

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Infine, l’Associazione conclude il suo intervento augurandosi che i Commissari prefettizi approfondiscano pure il livello gestionale dell’intero sistema di raccolta dei rifiuti:

«L’auspicio – si legge nel documento – è che la Commissione Straordinaria verifichi anche la qualità della gestione del servizio rifiuti che c’è stata finora su input della politica locale, alla ricerca di eventuali lacune manageriali».

I numeri

Stando alle simulazioni sviluppate dal Comune di Torre Annunziata, nel 2022 per un appartamento di 100 m² con un solo occupante la TARI sarà di 9 euro in meno di quella dell’anno precedente (e cioè di circa 220 euro) mentre per un appartamento della stessa superficie ma con due, tre, quattro e cinque occupanti si pagheranno, rispettivamente, 3, 11, 22 e 43 euro in più del 2021 e, quindi, rispettivamente, circa 305, 360, 415 e 505 euro totali.

Per le utenze non domestiche, invece, utilizzando come riferimento sempre la stessa metratura e per fare alcuni esempi, risulta che per un ufficio/studio professionale la tassa sui rifiuti sarà di oltre 1.600 euro (un aumento di quasi 120 euro), per un negozio di abbigliamento, una cartoleria o un ferramenta la TARI sarà di circa 1.400 euro (quasi 150 euro in più rispetto al 2021) mentre per un supermercato, un panificio, una macelleria una salumeria o un negozio di generi alimentari il tributo ammonterà a circa 2.150 euro (un aumento, grossomodo, di 40 euro).

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