Referendum Giustizia, Landolfi: «Un ‘sì’ contro toghe rosse e sistema Palamara»

L’intervento dell’onorevole Landolfi dell’associazione ‘Giustizia Giusta’

Anche in vista del referendum sulla giustizia in programma per domenica prossima, partiti e media, hanno girato la testa dall’altra parte e taciuto sui 5 quesiti sui quali gli italiani sono chiamati ad esprimersi.

Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei cittadini non ha mai sentito parlare di referendum sulla Giustizia, non è a conoscenza che il voto relativo è previsto per domenica prossima e quella minoranza che lo sa, per l’eccesso di tecnicismo dei quesiti, non sapendo come votare, probabilmente rinuncerà a farlo. Sull’argomento, l’on. Mario Landolfi,  dell’associazione Giustizia Giusta, già ministro delle Comunicazioni e presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ha dichiarato:

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«I cittadini hanno un solo modo per sventare la congiura del silenzio ordita contro i referendum sulla giustizia: recarsi alle urne. Basti pensare che a votare certamente non andranno quei magistrati che fanno carriera grazie al “sistema Palamara” o che imbastiscono accuse per scopi politici, né quei giudici autonomi dalla giustizia e che sentenziano indipendentemente dalla verità».

«Ma diserteranno i seggi anche quegli esponenti della sinistra giudiziaria e quei grillini che, da buoni alleati della domenica, si contendono il ruolo di beneficiari del collaterismo delle “toghe rosse”. Non voterano, infine, quei giornalisti abituati a fare da scolo giudiziario della magistratura inquirente, un po’ a tutela del proprio editore e molto in omaggio al principio per cui ad ogni pm adottato da una redazione corrisponde una carriera da cronista pianificata in una Procura. Non è un film horror, ma solo ciò che accade in Italia da trent’anni. E i cittadini ne sono le vittime. Andare a votare e votare “si” è l’unico modo per non diventarne, paradossalmente, anche complici».

Setaro

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