Sanità, entro il 2025 ospedale da 290 posti letto a Boscotrecase e una Casa della Comunità a Torre Annunziata

La promessa del consigliere regionale Mario Casillo al convegno organizzato da ‘La Paranza delle Idee’

«Stasera sono qui per metterci la faccia: mi assumo l’impegno, e sono pronto a pagarne le conseguenze politiche nel caso esso dovesse essere disatteso, che entro il 2025, a completamento di un percorso graduale, l’ospedale di Boscotrecase sarà trasformato in un DEA di I° livello da 290 posti letto; inoltre, per quanto riguarda il potenziamento della medicina territoriale, annuncio che sarà realizzata una Casa della Comunità a Torre Annunziata, resta da decidere se presso la struttura di Via Fusco o nell’ex Ospedale civile, e una a Boscoreale: ciò perché c’è la consapevolezza che negli ultimi anni, effettivamente, nel distretto torrese-boschese è venuta meno l’erogazione di diversi servizi da parte dell’ASL Napoli 3 Sud»

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Nelle parole del consigliere regionale Mario Casillo uno dei passaggi più significativi del convegno Curare la Campania – Medicina territoriale, rete ospedaliera, specialistica ambulatoriale: i nodi della sanità regionale, le scelte politiche che si è tenuto lo scorso 17 maggio al Liceo dell’Arte e della Comunicazione Giorgio de Chirico di Torre Annunziata su iniziativa dell’Associazione politico culturale torrese La paranza delle idee, presieduta da Claudio Bergamasco.

All’evento sono intervenuti come relatori diversi autorevoli esponenti del mondo politico e sindacale, chiamati a confrontarsi sulle questioni più scottanti della sanità regionale, con uno sguardo particolare alle dinamiche che interessano l’ASL Napoli 3 Sud e il distretto torrese-boschese.

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Hanno partecipato, infatti, i presidenti di alcuni dei gruppi più numerosi presenti nel Consiglio regionale della Campania: Mario Casillo per il Partito Democratico, Valeria Ciarambino per il Movimento 5 Stelle, Annarita Patriarca per Forza Italia (particolare non trascurabile, tutti originari del territorio ricompreso nell’ambito di competenza dell’ASL Napoli 3 Sud).

Accanto a essi e in rappresentanza del mondo sindacale sono intervenuti il medico Mario Trerè, delegato territoriale del Sindacato Unico di Medicina Ambulatoriale Italiana (SUMAI), e Lorenzo Medici, segretario generale della CISL Funzione Pubblica della Campania.
Il dibattito, moderato dalla giornalista Roberta Miele, è stato introdotto da Bergamasco e si è arricchito dei saluti portati dal preside del de Chirico Felicio Izzo e dal sindaco di Trecase Raffaele De Luca.

«Ogni giorno saggiamo il problema delle liste di attesa interminabili nel pubblico e dei privati che esauriscono molto rapidamente il loro budget per le prestazioni gratuite; inoltre abbiamo ancora davanti agli occhi la triste immagine di qualche giorno fa delle barelle in fila nel caso del Pronto Soccorso del Cardarelli di Napoli: stasera vorremmo comprendere che tipo di programmazione è prevista sul nostro territorio per il rafforzamento, grazie ai fondi del PNRR, della medicina di prossimità così come vorremmo capire la necessaria riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che ruolo riserverà al presidio di Boscotrecase» ha detto detto Bergamasco nella sua introduzione.

Il presidente del sodalizio oplontino organizzatore del convegno ha poi chiosato «In Campania c’è una questione ‘salute’ e noi vorremmo degli impegni chiari. Qui la sanità è come un ospedale che cura i sani e respinge i malati!»; parole a cui hanno fatto immediatamente eco quelle del preside Izzo: «Con questa metafora tu hai citato don Milani, che la usava a proposito della scuola che rischia di servire a chi non ne ha poi bisogno: scuola e sanità sono due grandi questioni regionali e nazionali e come cittadini, stasera, alla politica chiediamo un po’ di sincerità sulle prospettive future».

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«Questo convegno è la naturale prosecuzione dell’iniziativa che assieme al La paranza delle idee facemmo dieci mesi fa, sempre sulla sanità locale. Ma a distanza di quasi un anno nulla è cambiato: i problemi ce li siamo già ampiamente raccontati, ora ci aspettiamo che vengano messe in atto le azioni concrete per risolverli» le parole di Mario Trerè.

Lorenzo Medici ha aggiunto «Noi, come CISL, siamo qui stasera per illustrare la nostra proposta di referendum popolare sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale; però c’è da dire che un po’ strano che sia il sindacato a doversi occupare di programmazione mentre la politica non agisce».

«I problemi vengono da lontano e serve tempo per risolverli» ha replicato Casillo, esponente della maggioranza regionale, «Noi ci siamo dovuti innanzitutto preoccupare di uscire dal commissariamento della sanità; ora che ci siamo riusciti possiamo permetterci di parlare di investimenti. Ma, in ogni caso, se non si cambia il criterio di riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale in base all’anzianità della popolazione regionale si potrà fare ben poco».

«Come Movimento 5 Stelle siamo disponibili a fare la battaglia sul Fondo sanitario nazionale ma ci sono delle responsabilità enormi che ricadono sui sette anni di gestione De Luca» ha replicato la Ciarambino, che poi ha aggiunto «Anche sulla specialistica ambulatoriale siete intervenuti cercando di migliorare le cose e invece avete finito per peggiorarle; alla fine avete dovuto rivedere le vostre scelte, accettando le proposte di correzione fatte da noi. Inoltre, sull’ospedale di Boscotrecase mi sento di dover dire che ho trovato irragionevole la decisione di destinare una struttura ancora recente e in gran parte sottoutilizzata unicamente alla cura del Covid, negando, di fatto, l’accesso alle altre cure a una popolazione di oltre 100.000 persone».

«A Boscotrecase, come a Gragnano e a Vico Equense, si è preferito far morire lentamente delle realtà che davano un importante risposta alle esigenze sul territorio. Poi non si è credibili quando si dice che si vuole tornare a riaprirle» ha affermato la forzista Patriarca.

Importante la partecipazione di pubblico, che ha interagito con i relatori chiedendo ulteriori rassicurazioni sul futuro.

L’iniziativa è sicuramente servita a far luce su alcuni aspetti e a far emergere degli impegni chiari, dei quali i politici intervenuti (in particolar modo Casillo, in quanto esponente di peso della maggioranza regionale) saranno chiamati a dar conto; resta, però, tra i cittadini, la preoccupazione per l’ancora lunga attesa per la riapertura del Pronto Soccorso del nosocomio boschese, visto come ancora di salvezza nel vuoto dell’assistenza sanitaria territoriale.

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