Dal «drive in» al Quirinale. Da questo pomeriggio, basta chiacchiere, si fa sul serio

di Mimmo Della Corte

Se i ‘grandi elettori’ si fanno convincere dai poteri forti Ue l’Italia rischia il commissariamento

Italia verso il Commissariamento? Anche se lo nascondono, il rischio c’è! Vista l’incapacità della politica italiana di fare sintesi sul nome di chi dovrà “ascendere” al Colle e la rinuncia di Berlusconi alla candidatura, alla vigilia del voto i (dis)interessatissimi “poteri forti” d’Europa hanno parlato. ‘Financial Times’, ‘Agenzia Bloomberg’, ‘Goldman Sachs’ e Ue al Quirinale vogliono Draghi.

Se li ascoltassero avremmo due tecnici, che nessuno ha mai votato, ai vertici dello Stato (Draghi al Colle e uno di sua fiducia a Chigi). In Grecia non erano arrivati a tanto! Cesarismo italico per l’Ue, insomma. Ne deriverebbe l’abrogazione “muta” dell’art. 3 della Costituzione, per il quale «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali».

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Peccato, però, che questa uguaglianza da qualche tempo, si fatichi a percepirla. Per carità, non è che prima della pandemia se ne respirasse molta di più.

Ma dallo “sbarco” del virus in avanti, la situazione è peggiorata. Tra dpcm incomprensibili e contraddittori, confusione sulle quarantene, sui bollettini con i numeri dei contagiati e le misure per combatterlo: lockdown, chiusure e smart working; ospedali aperti solo a Covid e vaccinati, ristori promessi, concessi, ma mai arrivati, centinaia di decreti attuativi ancora di là da venire; garanzie pubbliche sui prestiti, già scadute, tale parità, si è ulteriormente affievolita e la condizione decisamente peggiorata.

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Soprattutto, per ceto medio e pensionati che, oltre tutto, dal 1° febbraio senza green passa non potranno entrare alle poste per ritirare la pensione. Cosìcché si sono allargate le distanze fra ricchi e poveri. Ma attenzione, lo storico gruppo canoro non c’entra.

L’abbandono dei combustibili fossili

Purtroppo, la discesa in campo della “variante” covid è coincisa con quella dei talebani dell’ambientalismo che hanno preteso ed ottenuto il «si» della Europa all’abbandono dei combustibili fossili e un maggiore utilizzo delle “rinnovabili”. L’olandese Frans Timmermans, vice presidente della Commissione Ue per il piano per l’energia e clima, addirittura, ha espresso «soddisfazione per i prezzi alti dell’energia» perché «così si accelera l’abbandono dei combustibili fossili». Insomma «‘o sazio nun crede a ‘o dijùno».

Anche per questo, la speranza è che il futuro Capo dello Stato non si limiti a tagliare nastri, inviare messaggi alle Camere e agli italiani, ma faccia pesare la propria autorevolezza quando, come in questo momento, la politica arranca fra mille contraddizioni e il Paese è sull’orlo del baratro. Perché, mentre gli altri Paesi, si sono resi conto della necessità e della possibilità di convivere con il virus, i nostri video-virologi-vip, cts e politici onniscienti, hanno deciso di proseguire con le restrizioni e di limitare ulteriormente le tipologie di esercizi cui si può accedere con o senza pass.

E così, nuova clausura per i cittadini ed ennesimo calo di clientela e incassi per gli esercenti

Il che – sommandosi a “bolletta di fuoco” (il governo pensa di poterla spegnere con 1,7 miliardi più 1,6 di sostegni alle imprese colpite dalla crisi, mentre la Rai produce poltrone per gli amici e «pretende» l’aumento del canone), rincari da capogiro e al terremoto economico-finanziario prodotto da due anni di confusione burocratica – che ha prosciugato le casse di oltre un milione di famiglie e 200 mila imprese (di cui 176 mila hanno già perso il merito creditizio) segnalate alla centrale rischi e a un passo dal fallimento. Per cui, altri 500 mila posti di lavoro, sono a rischio.

E in un Paese dove 23 milioni di occupati (molti a tempo e sotto pagati) devono sostenere 37 milioni di disoccupati a vita e senza un euro è tutto dire. E qualcuno dice che per combattere l’evasione fiscale occorre eliminare il contante. Già, ma dimentica di spiegare con quale “moneta elettronica” si soddisfi la fame dei poveri in canna, .che le banche amano come il fumo negli occhi e ai quali nessuna concederà mai fidi e bancomat. Alla faccia dell’uguaglianza!

Setaro

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