Il Covid torna a ‘ruggire’ e il governo pensa a un nuovo stato di emergenza e green pass fino all’estate

Altro che allentamento delle misure, contagi preoccupano il governo che è pronto a un nuovo stato di emergenza

Più tempo per gestire l’emergenza Covid-19. Questa è l’indicazione che starebbe emergendo in seno al governo ed alla stessa maggioranza, o almeno in una parte di questa. La curva dei contagi, infatti, sta iniziando ad accelerare ed allo stesso tempo l’aumento dei vaccinati non sarebbe più sostenuto come nelle scorse settimane. Segno che si sta raggiungendo la soglia massima fisiologica di immunizzati.

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Tutti elementi che starebbero facendo riflettere sul da farsi per impedire il ricorso nuovamente a misure drastiche, che soprattutto sul piano sociale sarebbero molto difficili da far accettare. Non ci vuole molto ad immaginare quali potrebbero essere le reazioni dinanzi a possibili nuovi lockdown, anche se mirati. Ecco perché all’interno della compagine di governo e della stessa maggioranza si valutano tutte le soluzioni.

A preoccupare è, come detto, il tempo. In particolare, per lo stato di emergenza e per il green pass. Nel primo caso questo scadrà il prossimo 31 gennaio e da qual momento in poi sia la struttura commissariale di Figliuolo, con annessa campagna vaccinale, e sia il Cts dovranno essere smantellate. Per non parlare dei bandi e degli acquisti fatti per contrastare l’emergenza che non potrebbero più essere gestiti in regime di eccezionalità, e quindi al di là delle leggi vigenti, come è stato fatto finora. E lo stesso discorso vale per il green pass, anche se qui la scadenza è a fine anno.

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La proroga dello stato di emergenza

Ma se per il certificato verde digitale non sembrano esserci grossi problemi, si dovrebbe andare ad un allungamento della sua obbligatorietà fino all’estate, più complesso è il discorso per lo stato di emergenza. Infatti, l’ipotesi di una proroga di questo non è possibile e chi ne sta parlando in realtà sta nascondendo la realtà delle cose. La legge impedisce una sua proroga visto che si è già arrivati al massimo consentito: due anni. Oltre non è possibile andare, lo impedisce una norma dello Stato che regolamenta la Protezione Civile e prevede che non sia possibile prolungare lo stato di emergenza oltre due anni, ed appunto il 31 gennaio 2022 saranno due anni dal primo annuncio.

Quindi che fare? È su questo che si stanno interrogando in maggioranza. L’ipotesi più concreta è quella di una nuova legge, probabilmente un decreto legge, per modificare la normativa vigente dando così inizio a un nuovo stato di emergenza. Ma la cosa sarebbe più facile a dirsi che a farsi, perché se su un piano di diritto sarebbe tutto legittimo ci sarebbero dubbi sul fronte dell’opportunità. Senza considerare le possibili implicazioni politiche.

Insomma, è legittimo andare a modificare una norma così delicata e che una volta varata consente al governo di operare al di sopra delle leggi vigenti? E soprattutto non sarebbe una forzatura eccessiva visto che quando fu varato lo stato di emergenza non c’erano né i vaccini né il green pass, mentre adesso questi due strumenti ci sono e funzionano a pieno regime?

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Vaccini, Figliuolo punta a quota 90%

Insomma, i dubbi sono tanti e diversi. Al momento una decisione non è stata presa e la sensazione è che almeno fino a fine novembre nulla si muoverà in attesa di capire l’andamento della curva epidemiologica e degli stessi vaccini. Il generale Figliuolo punta dritto a quota 90 per cento, quella che adesso viene considerata la soglia per l’immunità di gregge. Se questa asticella sarà raggiunta da qui a fine anno, sembra che manchino 5 punti percentuali, si potrebbe anche evitare l’allungamento dello stato di emergenza. Altrimenti l’ipotesi più gettonata è di andare fino a marzo 2022.

Lo ha spiegato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza, per il quale «la proroga dello stato d’emergenza viene decisa nell’immediatezza della scadenza: 60 giorni in un’epidemia sono un periodo piuttosto lungo. Al momento non c’è stata alcuna decisione su questo tema che il governo si riserva di fare alla fine dell’anno. Valuteremo la situazione epidemiologica che in questa fase attuale non registra segni ‘meno’ nei contagi soprattutto nei numeri che leggiamo nei paesi europei».

Ma tra gli esperti c’è chi come Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Genova e primario al San Martino si dice contrario: «La proroga dello stato di emergenza mi pare oggi un po’ anacronistica visto come stanno andando le cose: siamo il Paese migliore d’Europa per le vaccinazioni e anche per la situazione ospedaliera, tranne qualche situazione particolare come quella di Trieste. Quindi oggi dire prolunghiamo lo stato d’emergenza ‘tout court’ mi pare una fuga in avanti che eviterei di fare».

Nella maggioranza quasi tutti d’accordo

Sul fronte politico nella maggioranza sono quasi tutti d’accordo all’estensione dello stato di emergenza, con l’eccezione della Lega che per il momento preferisce non parlare. Via libera da Forza Italia che con Annamaria Bernini, capogruppo al Senato per gli azzurri, ritiene «inevitabile la proroga del Green Pass e dello stato d’emergenza, insieme all’accelerazione delle terze dosi con il virus che ha ripreso a circolare, con un balzo dei casi settimanali di oltre il 42% e con le vaccinazioni rallentate».

E anche tra le fila del Pd c’è chi sostiene la necessità dell’allungamento: «La proroga dello stato di emergenza, spiega l’ex ministro Francesco Boccia, così come quella dell’utilizzo del green pass, credo sia inevitabile. Con l’autunno, com’era facile immaginare, salgono i contagi e aumentano i rischi per i non vaccinati». Contraria, invece, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che punta il dito contro la sinistra colpevole di aver messo in atto «una campagna di mistificazione».

Insomma, altro che allentamento delle misure di contenimento del virus.

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