All’imprenditore salernitano, considerato il «ras» delle cooperative, sono stati concessi gli arresti domiciliari
Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Vittorio Zoccola, l’imprenditore salernitano ritenuto dalla Procura di Salerno il «ras» delle cooperative sociali. Accolta l’istanza del legale Michele Sarno che, dopo il secondo interrogatorio, aveva chiesto una misura meno afflittiva per il suo assistito, inizialmente detenuto in carcere.
Zoccola ha reso due interrogatori fiume (un totale di 15 ore), rivelando particolari importanti sui legami tra le cooperative sociali e la politica salernitana. Nei verbali, parte dei quali sono ancora coperti da numerosi ‘omissis’, anche – secondo quanto riferiscono organi di stampa – il nome del governatore della Campania, Vincenzo De Luca che comunque non è coinvolto nell’inchiesta.
Rispondendo alle domande del procuratore Giuseppe Borrelli e dei pm Elena Cosentino e Guglielmo Valenti, Zoccola ha raccontato chi fossero i riferimenti politici della varie cooperative, ammettendo che i suoi sono «esclusivamente Vincenzo e Roberto De Luca» (uno dei figli del Governatore), mentre «con Piero De Luca non ho rapporti perché non c’è affinità».
«Tra Savastano e Picarone, la ripartizione, nella misura del 70 e 30%»
Da De Luca, inoltre, Zoccola – secondo quanto riportato – avrebbe ricevuto indicazioni politiche per la ripartizione dei voti in occasione delle Regionali 2020. «Tra Savastano e Picarone, la ripartizione, nella misura del 70 e 30%, fu da me veicolata alle altre cooperative che avrebbero dovuto tenerne conto proprio in considerazione del fatto che anche il rispetto di tali indicazioni faceva parte dell’equilibrio che si doveva garantire».
Nell’inchiesta risultano coinvolte 29 persone, tra le quali il consigliere regionale Nino Savastano (ai domiciliari) ed il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli (indagato). Domani la posizione di Savastano sarà esaminata dal Tribunale del Riesame di Salerno.