Torre Annunziata, La paranza delle idee: «Diritto di superficie: siamo al gioco delle tre carte?»

Una problematica che nel territorio oplontino riguarda 500 famiglie

Ancora un intervento dell’Associazione politico culturale di Torre Annunziata La paranza delle idee, che stavolta affronta il tema della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà sugli immobili realizzati in aree PEEP, cioè rientranti nel Piano di Edilizia Economica e Popolare.

Una problematica ai più poco nota, ma che coinvolge circa 500 famiglie nel Comune oplontino; ed è per questo che l’Associazione solleva la questione, chiedendo al Sindaco un incontro chiarificatore.

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Nella nota inviata alla stampa dal sodalizio torrese viene ripercorsa l’intera vicenda; di seguito il testo integrale del comunicato:

«Abbiamo chiesto al Sindaco – esordisce l’Associazione – un incontro sul ‘diritto di superficie’ per provare a capire che sta facendo l’Amministrazione Comunale su tale problema, che riguarda diverse centinaia di famiglie: si sta tentando di risolverlo o lo si sta solo frammentando, finendo, così, solo per aggravarlo?

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La legge n. 865/1971 – spiega il sodalizio presieduto da Claudio Bergamasco – ha previsto, onde permettere l’acquisizione di una casa ai meno abbienti, che un Comune potesse concedere gratuitamente un suolo destinato all’edilizia residenziale, così da ridurre il costo globale di costruzione dei fabbricati e, quindi, anche di ciascun alloggio.

Non un vero e proprio regalo, però, in quanto il Comune avrebbe mantenuto la proprietà del suolo, concedendone gratuitamente il suo solo uso per 99 anni (diritto di superficie), alla scadenza dei quali sarebbe divenuto proprietario anche dell’alloggio, per il quale avrebbe potuto poi pretendere un regolare canone di locazione.

Inoltre, il Comune avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione (vincolo) in caso di vendita dell’alloggio, nonché determinarne il prezzo anche in presenza di un acquirente terzo (qualora il diritto di prelazione non fosse stato esercitato), introitando poi la differenza tra il prezzo di vendita e quello da esso determinato.

La legge, però, ha previsto pure che ogni singolo cittadino titolare di un diritto di superficie potesse richiederne al Comune, anche prima della scadenza dei 99 anni, la trasformazione in diritto di proprietà, corrispondendo un idoneo indennizzo economico, le cui modalità di calcolo sono sottratte alla discrezionalità dei Comuni e disciplinate dalla legge.

Il Comune di Torre Annunziata, parecchi anni addietro – ricorda La paranza delle idee – invitò tutte le ex cooperative di edilizia pubblica residenziale (zona Prota-Gambardella e Carminiello) a fare istanza di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà versando un acconto di €500,00, unitamente alla presentazione della documentazione richiesta. Poiché non fu fornita alcuna informazione circa l’importo da corrispondere le adesioni furono esigue.

Nel 2015 il Comune invitò tali soggetti a presentare una nuova istanza, stavolta riducendo a €100,00 l’anticipo di partecipazione e impegnandosi a fornire riscontro entro 90 giorni ai facenti richiesta, ma, ancora oggi, i 171 richiedenti attendono ancora una risposta.

Ultimamente sul sito del Comune è apparso un modulo di richiesta di rimozione del vincolo, sempre dietro pagamento non ancora quantificato. A questo punto ci chiediamo che fine abbia fatto l’iter relativo alla trasformazione del diritto di superficie, che, se trasformato in piena proprietà, avrebbe di fatto incluso anche la rimozione del vincolo?

Non vorremmo – conclude la nota – che si stia cercando di diluire il prezzo dividendo le questioni ma, di fatto, complicando tutto e facendo aumentare lo stesso esborso economico complessivo: sarebbe, appunto, solo un gioco delle tre carte».

 

Setaro

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