La Storia non ha una sola versione, basta con i falsi miti e fantasmi da combattere

Per prassi i pericolosi attacchi all’ordinamento “democratico”, si neutralizzavano all’occorrenza, alla bisogna, senza distingui stagionali. Gli utili idioti sono sempre in coltivazione e possibili da raccogliere in tutte le stagioni.

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In epoca covid, ancora stritolati da un lunghissimo e asfissiante lockdown, in attesa del “bianco candore” della ritrovata libertà da immunità di gregge, allertati dalle grandi manovre d’annessioni, fusioni a freddo, accordi elettorali e felici di “Bella Ciao” inno nazionale, i pericoli dei rigurgiti fascio-nazisti si sventano ad inizio estate e cadono come l’olio evo sull’insalata.

Ombre Nere, questo il nome dell’inchiesta internazionale che ha sventato un pericoloso attacco alle Istituzioni democratiche europee. Miss Hitler, al secolo Francesca Rizzi, ventiseienne dell’interlad milanese, bionda ariana di lotta e tatuaggi, conferenziera in giro per convegni “ARI di lotta e vittoria”, inneggiante all’ordine Ario Romano, ritenuta a capo di un ‘manipolo di Kamerati’, sono indagati per il reato di: «associazione eversiva e istigazione a delinquere».

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Il gruppo, attivo sui social, inneggiava alla purezza della razza ariana postando frasi offensive contro la senatrice Segre e l’onorevola Boldrini, oltre ad esibirsi in saluti col braccio teso all’urlo Sieg Heil, scritte tatuate con Dux e aquila con la svastica.

Grande lavoro investigativo durato oltre due anni, concluso con denuncia a piede libero di miss Hitler & kamerati, organizzatori di pericolose marce al passo dell’oca, menti volitivi, teste rasate, sieg heil, w il duce e eia eia eia alalà. Cosa dire: «la mamma degli idioti è sempre ‘gorda’ perché quando fa i servizietti non usa il condom».

Fortemente malpensanti, usi ed adusi a nefandezze democratiche, non dimentichi di certi ‘servizi’ a caldo, a tiepido o a freddo, di come ti cucino il pupo e di come ti svio il cretino. Siamo portati a credere all’utile e opportuno tempismo di come ti sbatto il mostro in prima pagina con tanto di svastica tatuata sulle terga.
N.B.: «…. dei ‘servizi’ ricordiamo anche le “stragi di stato” e la “scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino…».

Tempistica appropriata, che indigna grandi e piccini, fomenta lo sport per tutte le stagioni e la pratica della caccia ai fantasmi del passato. Induce a dimenticare quella storia, poco conosciuta, rinnegata, nascosta e rievocatrice di ben altri tristi avvenimenti: «la guerra partigiana con Bella ciao e le stragi d’innocenti».

Il 25 aprile è usanza cantare ‘Bella ciao’, nella convinzione d’inneggiare alla liberazione d’Italia dal nazi-fascismo. Apoteosi idilliaca della ‘resistenza’, ovvero della guerra civile, perché di questo si tratta, guerra tra italiani schierati su opposte convinzioni ideali. A distanza di 76 anni da quegli orrendi accadimenti si rischia lo smarrimento di una parte di quella memoria storica.

La memoria degli eccidi posti in essere dalle bande partigiane contro combattenti antifascisti non allineati al sistema comunista dei GAP inquadrati nella Brigata Garibaldi. Bella ciao non può rappresentare l’inno di tutti gli italiani, neanche dei soli antifascisti-comunisti, perché di questo non si tratta. Essa è la maschera gioiosa usata per nascondere le atrocità fatte durante la resistenza al nazifascismo, non solo contro i ritenuti nemici da scacciare ma anche contro chi non era allineato all’ortodossia comunista.

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Gli ‘spagnoli’ delle brigate internazionali, da Ventotene imbastirono la ‘guerra civile’ mirata a creare in Italia una Repubblica Socialista Sovietica. Bella ciao è un velo pietoso steso sulle stragi dei partigiani cattolici, repubblicani, anarchici e anche socialisti non allineati alle regole di pulizia politica imposte dai partigiani rossi.

Bella ciao, utile quale gas soporifero per fare dimenticare le purghe sovietiche e i massacri nei Gulag stalinisti in Siberia. Campi di concentramento dove morirono migliaia italiani scappati dall’Italia fascista, attratti dal miraggio del Socialismo di Stato sovietico. Rifugiati nel falso «paradiso del socialismo reale», persero la vita traditi dai loro compagni dirigenti alloggiati nel lussuoso Hotel Lux. Compagni morti traditi dall’idea, non riabilitati dal PCI neanche a fine guerra.

Traditi ed eliminati per volontà del numero due del Comintern tale Ercole Ercoli, al secolo Palmiro Togliatti, dai verbali del quale vennero denunciati centinaia di italiani sospettati di essere nemici del comunismo sovietico.

L’Italia che nascerà dalla pandemia ha bisogno di ‘pacificazione nazionale’, ai giovani non si potrà più propinare odio di classe o di falso ideologismo novecentesco. La storia, quella che non ha una sola versione, dev’essere d’insegnamento, d’esempio e da monito per non restaurare né ricommettere gli errori del passato. I giovani vogliono la pace non i falsi miti o fantasmi da combattere.

Bibliografia: Bella ciao di Giampaolo Pansa (Rizzoli editore)

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