Mario Vattani e la meritocrazia che fa tremare la sinistra

Il ‘console fascio-rock’ colpisce ancora. Sono giorni, infatti, che l’’intellighenzia’ della sinistra nostrana, alla perenne ricerca del nemico fascista, scalpita e piagnucola chiedendo la revoca della nomina ad Ambasciatore italiano a Singapore per Mario Vattani.

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Ma chi è Mario Vattani? Figlio di Umberto, diplomatico due volte segretario generale del Ministero degli affari esteri, musicista e scrittore, profondo conoscitore del Giappone, dopo gli studi in Gran Bretagna Mario intraprende la carriera diplomatica prima a Washington, poi come console al Cairo, diventa consigliere diplomatico al Ministero delle politiche agricole e forestali, e poi a Tokyo, come funzionario dell’Ambasciata italiana.  Nel 2011 diventa Ministro plenipotenziario e Console generale ad Osaka.

In seguito a questa nomina, dalle pagine de L’Unità parte una prima crociata contro Vattani, reo di essersi esibito ad una festa di Casapound. Ne seguirono una serie di sanzioni e ricorsi, che alla fine hanno dato ragione al Console.

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Katanga, così lo chiamano nel mondo identitario. Diplomatico e rivoluzionario, intellettuale, uomo brusco e spirituale, una eccellenza italiana, decisamente non conforme alla massa. Ed è questo che proprio non va giù alla peggiore sinistra di casa nostra.

Dalle lagne dell’Anpi alle campagne mediatiche di personaggetti in cerca d’autore, come Andrea Scanzi, che solo poche settimane fa affermava: «a destra soffrono di complessi di inferiorità, perché è da 300 anni che non hanno un intellettuale», perché non poteva immaginare che, tra centinaia di altri nomi, si ritrova proprio quello di Vattani.

Insomma, in un’Italia abituata a regalare ministeri ai vari di Maio e Speranza, in cui la battaglia della vita di qualcuno è quella di regalare soldi alle lobby lgbt, in cui le donne vanno sostenute, a patto che non siano di destra (in quel caso le si mette a testa in giù), non mi meraviglia che una mente brillante come quella di Vattani dia fastidio. «E se tutto questo è il bene allora sì che siamo il male», cantava Katanga. Andate a leggere il suo curriculum da Console.

Setaro

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