Il virus allenta la sua pressione in tutta Italia. Lunedì la cabina di regia, possibile allentamento misure

A un passo dal ritorno alla normalità. Con il calo ormai costante della curva pandemica, con la lenta, ma costante, discesa del tasso di contagio al 2,5 per cento, con in calo delle terapie intensive (-33) e dei ricoveri (-558), e con le Regioni che continuano a registrare sempre più una minor pressione sul sistema ospedaliero, l’uscita dal tunnel non è più una semplice speranza. Ci sono tutti gli elementi per sperare che l’attesa cabina di regia di lunedì prossimo sia davvero quella decisiva.

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Senza dubbio si arriverà con dati positivi e con auspici più che confortanti. Basta guardare i dati diffusi ieri dall’ISS per rendersi conto che le restrizioni e la campagna vaccinale stanno facendo effetto. Ad esempio, la situazione degli ospedali, con sole tre regioni, Lombardia, Toscana e Calabria, sopra le soglie di allerta per l’occupazione dei posti letto per Covid in terapia intensiva e nei reparti di area medica. Mentre a livello nazionale il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica del 23 per cento; mentre quello di occupazione nei reparti ospedalieri di aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente, arrivando al 24 per cento.

Da qui le parole del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, il quale ha spiegato nella consueta conferenza stampa del venerdì che «la pressione sui servizi ospedalieri decresce ma in 3 regioni è sopra la soglia critica, Rt è stabile sotto la soglia critica e continua anche a diminuire l’incidenza ma bisogna recuperare il valore di 50 casi per 100mila abitanti. La variante inglese è dominante e dunque bisogna ridurre il numero di nuovi casi aumentando il numero di vaccinati e mantenendo le misure di mitigazione per accompagnare questa fase di transizione».

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Miglioramenti che consentono, appunto, di vedere in positivo: «Siamo in una fase di transizione dove stiamo crescendo con i vaccinati e i dati ci confortano sul controllo del virus. La parola chiave è progressività e anche in questo senso deve essere letto il tema del coprifuoco. L’idea è di superarlo ma con progressività». E: «In tutti i paesi le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le regioni».

Sul fronte politico, Matteo Salvini, dopo essersi definitivamente liberato del processo della nave Gregoretti, può dedicarsi al tema delle riaperture. «Draghi conto di sentirlo oggi sui temi delle riaperture, del coprifuoco, del lavoro e della libertà. Io continuo a chiedere di eliminarlo, come già è avvenuto in tanti paesi europei e di farlo il prima possibile. Le occupazioni in terapia intensiva sono al 21 per cento, l’unica regione sopra il 30 per cento, di poco, è la Toscana, tutto il resto d’Italia è sotto controllo. Bisogna fidarsi degli italiani, che non faranno pazzie ne’ follie».

Anche dal Pd Enrico Letta vede positivo, ma non risparmia stoccate a Salvini: «Oggi possiamo essere ottimisti sul futuro, pensare a riaperture da giugno, perché siamo stati responsabili e rigorosi nelle scorse settimane. Perché il presidente del Consiglio, nelle scorse settimane ha limitato l’irresponsabiità di alcuni nostri alleati di governo e di alcuni fuori dalla maggioranza. Se si fosse sbracato subito, come chiedevano in modo forsennato e irresponsabile esponenti della maggioranza e delle opposizioni, oggi non saremmo in grado di riaprire in sicurezza e in modo irreversibile».

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Più cauta Giorgia Meloni che dall’opposizione bacchetta Draghi che «sul tema delle riaperture è stato deludente, la sua è stata una politica più ‘chiusurista’ di quella di Conte».

Per la leader di Fratelli d’Italia «Conte lo scorso anno dopo il lockdown, aveva riaperto tutte le attività senza coprifuoco, all’esterno e all’interno, il 18 di maggio, qui invece stiamo ancora parlando se tenere il coprifuoco alle 22 o alle 23, e siamo al 17 di maggio. Ritengo che il coprifuoco sia una misura illegittima, che serve solo a educare i cittadini a un governo che dispone della tua libertà, penso che un governo di una nazione democratica non abbia tra le sue facoltà quella di decidere quando la gente esce di casa. La proposta di Fratelli d’Italia è la riapertura di tutte le attività con protocolli di comportamento dei quali il governo deve assumersi responsabilità: nessun coprifuoco, nessuna limitazione della libertà delle persone».

In attesa di lunedì già oggi riapriranno le piscine all’aperto ma, soprattutto, si darà il via alla nuova stagione balneare, quindi si tornerà in spiaggia. Segno anche questo di un lento ritorno alla normalità. E da lunedì l’Italia tornerà in gran parte in fascia gialla ad esclusione della Valle d’Aosta che rimarrà arancione. Chissà che la cabina di lunedì sia davvero quel turning point che tanti da molto tempo attendono.

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