Anche la penultima, interminabile, serata del Festival di Sanremo si è conclusa. Amadeus e Fiorello, in grandissima forma accompagnano i telespettatori con grazia e ironia. Esilaranti e spontanei i monologhi di Fiorello, Amadeus è sempre un’ottima spalla.
La serata si apre con un bel ritmo: tutti i cantanti della categoria ‘Nuove Proposte’ si esibiscono sul palco. Non sono nemmeno le 22:00, quando già abbiamo un vincitore: è Gaudiano a trionfare meritatamente con la sua ‘Polvere da sparo’.
A presentare i giovani, assieme al padrone di casa, è il direttore di orchestra Beatrice Venezi che, semplice, elegante, professionale e composta sembra nata (anche) per presentare! Altra co-conduttrice è Barbara Palombelli, che con la sua voce pacata non contribuisce a dare ritmo allo show, ma che propone un monologo, rivolto alle donne, accattivante e sincero.
Le apparizioni di Ibrahimovic iniziano a essere un po’ monotone, sarebbe stato meglio probabilmente limitare la sua presenza a una, due serate. Ospiti musicali Alessandra Amoroso ed Emma che dal palco dell’Ariston promuovono il loro ultimo lavoro e un Mahmood in forma smagliante. Grande energia e forza per Enzo Avitabile che ci delizia con la sua musica a un’ora improponibile.
La gara prosegue serrata e i 26 cantanti in gara ripropongono le loro canzoni. In questa serata, la sala stampa, a cui è affidata la votazione e la classifica, premia le interpretazioni di Dimartino e Colapesce, Maneskin e Willie Peyote: saranno le loro canzoni a dominare le classifiche nei prossimi mesi, di questo siamo certi.
I soliti pezzi ‘sanremesi’ di Annalisa, Noemi, Malika Ayane convincono ma non spingono a un ascolto extra. Delusione per Madame e per la collaudata coppia Fedez–Michielin: ci si aspettava molto, ma molto di più.
Se esistesse un premio da attribuire per la simpatia, di sicuro sarebbe assegnato a Orietta Berti: il fenomeno social di questo festival. Peccato per lo Stato sociale e per La rappresentante di lista: le idee ci sono, la musica è interessante ma manca qualcosa, manca quel guizzo che poteva fare la differenza.
Le qualità interpretative di Ermal Meta sono indiscutibili, ma a chi di voi è venuta voglia di riascoltare la sua canzone? Non c’è dubbio: visto tutto questo, visto che nella classifica generale è ancora in testa, probabilmente a meno di sorprese clamorose, sarà lui a trionfare.