In tarda serata è arrivato il verdetto: Giuseppe Conte e il suo governo sono salvi per il rotto della cuffia. Dopo un lunghissimo dibattito, terminato alle ore 21.30 circa e durato quasi 12 ore, i voti favorevoli al proseguo dell’esperienza dell’avvocato del popolo sono 156, i contrari 140. Astenuti 16.
Non è servita l’apertura di ieri del premier Conte verso Renzi che aveva annunciato l’intenzione di cedere la delega ai servizi segreti: Italia Viva si è astenuta dal voto anche se i senatori Ernesto Magorno e Gelsomina Vono avevano chiesto di votare no. Non sono mancate le polemiche.
Da segnalare le proteste della maggioranza durante il discorso di Matteo Salvini, leader della Lega, che è stato interrotto più volte dal brusio dai banchi del Pd e del M5S. Alla fine della seconda chiama momenti di tensione per il deputato Alfonso Ciampolillo, ex-M5S del gruppo Misto, che ha chiesto di votare nel momento in cui la presidente del Senato Elisabetta Casellati stava dichiarando chiusa la votazione. Riemmesso al voto Ciampolillo, la presidente ha riammesso al voto anche il senatore Nencini.
E’ stato necessario ricorre all’uso del Var. Alla fine dei giochi sono risultati decisivi i voti a favore della senatrice a vita Liliana Segre, e dei due ‘responsabili’ Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin (Forza Italia). Ora però verrà la parte difficile per il presidente del Consiglio: governare senza una maggioranza assoluta sarà un compito davvero arduo.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- Penitenziaria, i candidati del concorso 2019 sollecitano il Governo: urgono assunzioni
- Coronavirus, in Italia 10.497 casi e 603 morti. Incrementi maggiori in Sicilia, Lazio ed Emilia. Campania: 651 contagi
- Governo, Rauti (FdI): «Conte si conferma Zelig della politica, c’è bisogno di un governo patriottico»
- Regionali, de Magistris: «Per amore della Calabria mi candiderò»
- Camorra, stese, omicidi, pestaggi e ‘pizzo’ ai parcheggiatori abusivi: 13 arresti a Napoli