Italia torna in lockdown. Per festivi e prefestivi sarà zona rossa e servirà l’autocertificazione per uscire

L’Italia è in zona rossa. Dalla mezzanotte nuovamente l’Italia in lockdown, una scelta presa per evitare il diffondersi del contagio e soprattutto la terza ondata. La stretta natalizia andrà da oggi fino al 6 gennaio con nei giorni festivi e prefestivi negozi, bar e ristoranti chiusi e la possibilità di uscire di casa soltanto per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.

Ritorna così l’autocertificazione che bisognerà portarsi dietro ed esibire all’occorrenza. Quindi nessun pranzo di Natale al ristorante anche se sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni e anche con le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.

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Negli altri giorni l’Italia diventerà zona arancione il che significa che ci si potrà spostare liberamente all’interno dei Comuni fra le 5 e le 22, e sarà possibile andare a fare visita ad amici e parenti entro questi orari. Negli stessi giorni, inoltre, sarà possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, pure in un Comune diverso dal proprio ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone.

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I negozi saranno aperti, tranne che i bar e i ristoranti che resteranno chiusi e dovranno aspettare il 7 gennaio per riaprire. Alla fine quindi è prevalsa la linea del rigore e questo Natale targato 2020 sarà senza dubbio tra quelli che non dimenticheremo.

Iss: «L’incidenza del Covid in Italia rimane ancora molto elevata»

Rigore che ieri ha ribadito anche l’Istituto Superiore di Sanità che nel suo consueto report ha spiegato che : «l’incidenza del Covid in Italia rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio Moderato o Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie». Da qui l’appello a «mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone».

Sul piano politico ieri è stata approvata alla Camera la fiducia sulla manovra finanziaria, che dovrà attendere domenica 27 per il varo definitivo. Poi l’esame passerà al Senato che dovrà letteralmente fare le corse per evitare di cadere nel baratro dell’esercizio di bilancio. E sempre in tema di approvazione ieri il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Milleproroghe.

Intanto nella maggioranza il clima continua ad essere pesante. Italia Viva ha per il momento messo in ghiaccio la crisi in attesa delle risposte del premier Conte all’inizio di gennaio. Ma anche ieri Renzi è tornato a porre le sue condizioni, che oltre il Recovery Plan e il Mes includono anche la delega ai servizi segreti che l’ex sindaco di Firenze non vuole che continui ad essere nelle mani di Conte.

Renzi a Franceschini: «E’ chiaro che sta bleffando come si fa nelle partite di poker in politica. Si occupasse di teatri chiusi e alberghi»

Matteo Renzi

Un punto che trova d’accordo anche M5S e soprattutto il Pd, ma su cui il premier Conte non sembra assolutamente disposto a cedere. E sempre da Renzi giunge anche un attacco frontale al ministro Franceschini, il quale a suo dire starebbe bluffando circa l’ipotesi di un ritorno immediato alle urne nel caso di crisi: «E’ chiaro che sta bleffando come si fa nelle partite di poker in politica. Si occupasse di teatri chiusi e alberghi».

Tutto comunque è rimandato all’anno nuovo, quando l’Italia si sarà messa alle spalle questo 2020 e l’ennesimo lockdown. Ed allora si capirà se l’Italia dovrà tornare al voto oppure questa Legislatura avrà ancora filo da tessere.

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