Messina, boss della mafia con il reddito di cittadinanza: 25 indagati

Boss della mafia, condannati in via definitiva, o loro familiari percepivano il reddito di cittadinanza illegittimamente. E’ quanto hanno scoperto i militari dellla Guardia di Finanza del nucleo di polizia economica di Messina. Nell’operazione sono state denunciate 25 persone e sequestrati 330mila euro indebitamente riscossi dagli indagati.

Pubblicità

Nell’indagine sono coinvolti oltre 20 mafiosi appartenente, secondo gli inquirenti, ai maggiori clan di Messina e provincia tra cui Santapaola-Romeo, Sparacio, Spartà, Galli,  Batanesi-Bontempo Scavo, De Luca, Mangialupi, Camaro, Tortoriciani, Ventura, Ferrante e Cintorino.

Per ricevere il reddito di cittadinanza a un nucleo familiare, al momento della presentazione della domanda (ma anche per tutta la durata dell’erogazione del benificio) uno dei requisiti principali è che non siano stati condannati negli ultimi dieci anni, con sentenza passata in giudicato, per reati di mafia.

Pubblicità Federproprietà Napoli

Dalle indagini è emerso che i soggetti coinvolti nell’inchiesta risultano essere condannati per i più svariati motivi: dalle estorsioni all’usura, passando per il traffico di sostanze stupefacenti, voto di scambio, maltrattamenti e gare tra animali non autorizzate. Reati che nei casi più  gravi, in caso di condanna, porta alla reclusione da 2 a 6 anni. Ad emettere il provvedimento di sequestro dei beni il gip del Tribunale di Messina dietro richiesta della locale Procura guidata dal procuratore De Lucia.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

Setaro

Altri servizi

Operaio sciolto nell’acido: i resti dispersi nella fessura di un terreno

I killer cercavano un certo Salvatore e non credettero al 26enne L’omicidio del 26enne Giulio Giaccio, è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa...

Quel tempo, non troppo, lontano quando Roma era un Paradiso

Dalla guerra era uscita più povera, ma ricostruita era diventata città di vitale bellezza, divertente e trasgressiva Può sembrare strano, perfino eccessivo, eppure Roma in...