Quattro Regioni appese alle decisioni della cabina di regia. De Luca al contrattacco: no all’esercito e querela per Riccardi

Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e soprattutto Campania. Sono queste le quattro Regioni che oggi potrebbero cambiare colore e scendere nella fascia arancione, se non in quella rossa (nel caso della Campania). Tutto dipenderà dalla riunione della cabina di regia con il Cts che analizzerà i dati raccolti e si esprimerà se dare avvio ad una stretta e in quali Regioni.

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Rispetto a queste si è aggiunta all’ultimo anche la Regione Lazio che potrebbe varare nei prossimi giorni ordinanze più restrittive al pari di una Regione arancione. Segno che ormai la diffusione del virus è sempre più forte e importante, anche se il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri nella conferenza stampa di ieri ha spiegato che «i contagi crescono dieci volte meno rispetto a un mese fa» e soprattutto che «ci sono Regioni dove si avvertono i primi segni di raffreddamento dell’epidemia e altre dove la situazione resta critica e bisogna intervenire ancora per contribuire a raffreddare la crescita dei focolai».

Scontro tra De Luca e ministro Boccia: disattese richieste su personale sanitario; Campania faccia bandi per assumere

Buone notizie a cui però fa da contrasto la polemica politica, in particolare tra Regione Campania e governo. Il governatore De Luca dopo il silenzio con il quale ha accolto le parole del premier Conte sull’intervento dell’esercito e della Protezione civile, nel corso della riunione tra Regioni, Comuni (Anci), Province (Upi) e il ministro Francesco Boccia, alla presenza del commissario Arcuri e del capo della Protezione civile Angelo Borrelli, avrebbe protestato per la sproporzione tra la richiesta di 1400 tra medici e infermieri e il personale inviato che sarebbe di circa sette anestesisti.

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Critiche rigettate al mittente con il ministro Boccia che avrebbe spiegato che dalla fine di ottobre la Campania ha sul tavolo, grazie alla Protezione civile, la disponibilità di 2.236 operatori sanitari. Perciò il ministro avrebbe sollecitato De Luca ad arruolarli sulla base delle effettive necessità. Insomma, basta polemiche e divisioni, il messaggio partito dal governo.

Walter Ricciardi Covid-19
Walter Ricciardi

Segnali di pace che De Luca ha ignorato e soprattutto sfidato annunciando querela nei confronti del consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi, il quale ieri aveva parlato di «scene da guerra negli ospedali» di Napoli. Ed a proposito degli Ospedali riguardo quanto accaduto al Cardarelli, lo stesso De Luca oltre a commentare che «poteva capitare in ogni ospedale del mondo» ha invitato il direttore generale dell’Ospedale a denunciare l’autore del video che ieri aveva ripreso l’anziano 84enne morto in bagno.

Oggi sul tavolo di Speranza il report dei dati della Campania

Quindi altro che distensione, il clima rimane infuocato e certamente lo sarà ancora di più al termine della riunione della cabina di regia. In particolare, fiato sospeso in Campania. Finalmente arriverà sul tavolo del ministro della Salute il report degli ispettori del ministero sui dati della Campania e sulla base di questi Speranza potrebbe decidere per un giro di vite. La decisione dovrebbe arrivare nella serata, ma non si esclude che possa slittare a domani.

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De Luca e De Magistris contro l’arrivo dell’esercito. Arcuri: «Covid hotel in ogni provincia»

De Luca e De Magistris botta e risposta sulla movida
Vincenzo De Luca e a destra Luigi de Magistris

Sul fronte del possibile arrivo dell’esercito dopo le divisioni di questi giorni sia De Luca e sia De Magistris si trovano d’accordo nel rifiutare l’arrivo di militari. Il sindaco di Napoli chiarisce: «Complessivamente non comprendo l’intervento del presidente del Consiglio. Napoli in questo momento ha bisogno di un esercito, sono d’accordo, ma deve essere un esercito di medici, infermieri e operatori sanitari». Quello che invece sembra certo è la realizzazione di Covid hotel in ogni provincia. Ad annunciarlo il ministro Boccia e il commissario Arcuri con quest’ultimo che precisa: «Serve allentare la pressione dei pronto soccorso, e oggi il governo mi ha chiesto di individuare nuovi spazi al di fuori degli ospedali, come i Covid hotel. Collaborerò con le regioni per individuarne almeno uno in ogni provincia».

Lazio pronto a ordinanza per stop a mercati e grandi strutture

Detto della Campania tra le Regioni a rischio c’è anche il Lazio, che sembra volersi muovere in anticipo lungo una logica più restrittiva. A breve, infatti, potrebbe essere emanata un’ordinanza per prevedere la chiusura, nei giorni prefestivi e festivi di tutte le grandi strutture (dai 2500 mq in su), ad eccezione di edicole, farmacie, tabaccai e negozi di generi alimentari. Inoltre, la chiusura nei giorni festivi dei mercati, escludendo quelli di vendita generi alimentari.

Ciononostante, i tecnici rimangono molto cauti e pessimisti sulla reale possibilità che queste misure impediscano un nuovo lockdown. E sempre Walter Ricciardi arriva a sbilanciarsi, dicendo che «non scommetterei un euro sul fatto che a Natale non ci possa essere un lockdown».

Vedremo quali saranno le decisioni di oggi della cabina di regia, ma tra le varie scommesse c’è anche chi sostiene che nel week end potrebbe arrivare una stretta sui negozi aperti, lasciando soltanto quelli di prima necessità come alimentari e tabaccherie. Tutti gli altri chiusi, e questo per evitare nuovi assembramenti. E’ proprio il caso di dire: le scommesse sono aperte.

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