Conte annuncia un nuovo decreto di aiuti. Arrivano 2 miliardi ma potrebbero non bastare

Il premier prova a spegnere le polemiche governo-Regioni

«Rafforzare la rete di protezione e sostegno per quelle attività coinvolte dalle nuove disposizioni dell’ultimo Dpcm». A dirlo il premier Giuseppe Conte che cerca di uscire dalle polemiche governo-Regioni dopo l’avvio delle tre fasce (giallo, arancione e rossa) in cui è stata divisa tutta l’Italia e del coprifuoco nazionale dalle 22.

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Conte, inoltre, aggiunge che «all’inizio della prossima settimana oltre 211 mila imprese vedranno accreditati, direttamente sul proprio conto corrente, i primi bonifici dei contributi a fondo perduto predisposti dal Governo. Dopo soli nove giorni dall’emanazione del primo decreto-legge ‘Ristori’, ancora prima dei tempi che avevamo previsto, l’Agenzia delle Entrate ha già disposto infatti i primi mandati di pagamento per un ammontare di quasi 1 miliardo di euro, per le attività economiche e produttive interessate dalle misure restrittive adottate con il Dpcm del 24 ottobre».

Ed a completare il tutto la convocazione da parte del premier Conte dell’ennesimo Consiglio dei ministri a tarda notte per varare il «decreto ‘Ristori bis’, con cui rafforziamo la rete di protezione e di sostegno per tutte le attività economiche che si trovano nelle zone a maggior rischio, alla luce delle nuove misure adottate con l’ultimo Dpcm. Dobbiamo fare tutto ciò che è necessario, con rapidità ed efficacia, per riuscire tutti insieme a superare al più presto questa crisi».

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Conte: «Prossima settimana bonifici a 211mila imprese»

Una serie di misure, come ammette lo stesso presidente Conte, che andrebbero a dare ristoro e aiuto a quelle tantissime categorie produttive e operatori economici, oltre che cittadini, colpiti dalle disposizioni del recente Dpcm e dell’ordinanza del ministro Speranza che ha istituito le tre fasce.

Giuseppe Conte

Secondo le bozze circolate si parte dalla costituzione di un fondo ad hoc di 200 milioni a sostegno delle attività nei centri commerciali e degli operatori delle attività manufatturiere e industrie della filiera alimentare. Si prevede in questo modo il raddoppio del contributo rispetto all’estate di quelle attività che dovranno chiudere perché ricadenti nelle ‘zone rosse’: aumenta così dal 150 per cento al 200 per cento il ristoro per bar, pasticcerie e gelaterie che si trovano in zone rosse o arancioni.

A queste però ora si aggiungono altre 19 categorie che in questi giorni avevano lamentato di essere state escluse. Ad esempio, i bus turistici e i trasporti lagunari, i fotoreporter, chi fa corsi di danza, le lavanderie industriali, i negozi di bomboniere i traduttori e anche i produttori di fuochi d’artificio. Beneficeranno del contributo pure guide alpine, musei, biblioteche, monumenti e orti botanici e zoo. Presenti anche la ristorazione senza somministrazione, come rosticcerie e pizzerie al taglio.

300 mln per i trasporti e 70 per il Terzo settore. Arriva bonus babysitter e congedi retribuiti

Governo dl Semplificazioni
Palazzo Chigi

Previsti, poi, anche 340 milioni di euro per l’esonero del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (anche per dicembre) delle imprese legate alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, comprese le aziende produttrici di vino e di birra. Nel dl Ristori bis spazio anche ai congedi retribuiti al 50 per cento e bonus babysitter da 1000 euro per quelle famiglie delle zone rosse con i figli alle medie ma impegnati a casa nella didattica a distanza. Più in generale per il Terzo settore si prevede un fondo di 70 milioni di euro, mentre per i trasporti stanziati 300 milioni di euro, di cui 100 saranno destinati ai servizi per gli studenti.

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Un altro punto su cui nelle ultime ore si era concentrata l’attenzione il rinvio degli acconti di novembre delle imposte sui redditi e dell’Irap per tutte le partite Iva delle zone rosse che dovranno chiudere. Il decreto prevede che sia possibile indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi.

Queste le misure che dovrebbero rientrare nel nuovo decreto, che si va aggiungere al primo decreto Ristori che è già in discussione in Senato e per il quale martedì è fissata la scadenza degli emendamenti in Commissione. Ma già ci sono critiche per questo nuovo decreto, visto che i 2 miliardi stanziati sono stati già giudicati pochi rispetto alle reali esigenze. Senza contare che i tecnici del Senato hanno bocciato le coperture del primo decreto, perché poco chiare. Insomma, non mancheranno spunti per nuove polemiche.

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