Si attesta intorno ai 33 mila euro la cifra che i quattro del branco di Colleferro, arrestati per la morte del giovane Willy Monteiro Duarte, avrebbe percepito indebitamente come reddito di cittadinanza. In base a quanto si apprende Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, avrebbero «omesso di indicare nelle autocertificazioni compilate dati dovuti, creandosi in tal modo le condizioni per accedere al beneficio».
Alla luce di una serie di accertamenti, effettuati dopo la tragica morte del 22enne, la Guardia di Finanza di Colleferro li ha denunciati per violazione della legge che regola il reddito di cittadinanza alla procura di Velletri e li ha segnalati all’Inps per il recupero della somme. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori su un totale di oltre 33 mila euro ottenuti dai denunciati ne devono essere recuperati 28.747 mila euro. I fratelli Bianchi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, da tempo ostentavano un tenore di vita alto, superiore alle entrate dichiarate e contrastante con i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza.
Ma i due hanno negato. «Non abbiamo mai ricevuto o chiesto il reddito di cittadinanza» hanno affermato Marco e Gabriele Bianchi agli inquirenti, lo riferisce il loro difensore Massimiliano Pica. I due, assieme a Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, sono accusati di omicidio volontario per la morte di Willy Monteiro Duarte. «In sede di interrogatorio i miei assistiti – spiega Pica – hanno affermato di non avere mai ricevuto il reddito di cittadinanza. Di non sapere neanche di cosa si tratta».
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:
- Scuola | Ricorsi al Tar bocciati e sindacati in sciopero, momento difficile per il ministro Azzolina
- Napoli, accusato di abusi sessuali: interdetto primario del Pascale
- Basilicata, Caiata (FdI): «A 8 giorni dall’apertura delle scuole manca tutto: banchi, dpi e docenti. Azzolina si dimetta!»
- Tamponi nei laboratori privati, Gallo (Clinica Sanciro): «Strategia di De Luca sbagliata, libertà di scelta ai cittadini»
- Mafia e traffico di stupefacenti, 21 misure cautelari tra Catania, Lecce e Milano