Esame di Stato in presenza. Scuola Bene Comune: «Idea inutile, pericolosa e folle»

Circa 500.000 ragazzi dell’ultimo anno di Scuola superiore e 13.000 docenti chiamati a presenziare da membri interni all’inedita prova unica che caratterizzerà l’esame di Stato 2020 in tempo di emergenza sanitaria da pandemia per Coronavirus. Gli studenti sosterranno una prova orale in presenza, le cui modalità saranno rese note a breve dal ministro Azzolina. Tuttavia, Sbc (Scuola Bene Comune) auspica che si faccia un passo indietro su questa incauta decisione e che l’esame in questione venga fatto svolgere a distanza, in teleconferenza.

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«Noi siamo la scuola reale, non i renziani o la lobby dei DS o gli esperti professori universitari o i burocrati degli USR. Nel Paese si stanno facendo le sedute di laurea in videoconferenza, perché mai non si potrebbe fare lo stesso per l’esame di Stato?» sottolina Sbc. Esiste, tuttora, e nessuno può azzardare previsioni precise per i mesi di giugno e luglio, il rischio concreto di diffusione del contagio al Nord e questa volta anche al Sud. «E se grazie a questa modalità in presenza si contagiasse uno studente o un membro della commissione di esame? Si fermerebbe tutto l’esame» chiede.

Scuola, per svolgere gli esami occorrerebbero troppe misure di sicurezza

«Per svolgere gli esami in sicurezza occorrerebbero mascherine (non quelle chirurgiche), occhiali, sanificazione degli ambienti e termoscanner. E al minimo mal di gola bisognerebbe essere pronti a sostituire il commissario. Oltretutto, se passa l’ipotesi Colao, si dovranno esonerare i commissari che hanno compiuto 60 anni di età… e sono tanti».

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«Ancora, per garantire la sicurezza, gli ambienti dovrebbero essere sanificati all’inizio e alla fine della giornata. Tutti devono stare a una distanza superiore a un metro, precisamente 1, 82 secondo l’OMS. Nella stanza deve essere presente anche un altro candidato come testimone , sempre a un metro e ottanta. Se arriva il risultato positivo di un tampone, si ferma tutto. Per non parlare dei condizionatori e dei ventilatori che, come è noto, contribuiscono alla veicolazione del virus. Il tutto avverrà in un caldo umido insopportabile per cui, con o senza mascherine, si farà fatica a respirare».

«L’esame in presenza è inutile e pericoloso, illogico e folle» sottolinea Sbc. «Allora Ministra, pensiamo che sia ora di cominciare a lavorare per un esame a distanza senza perder più tempo, siamo già al 27 aprile» conclude la nota.

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