Coronavirus, in calo le vittime: 431 decessi in 24 ore. Diminuiscono ancora le persone in terapia intensiva

Sono 431 i morti in Italia per Coronavirus nelle ultime 24 ore. Sale quindi a 19.899 il numero delle vittime nel Paese dall’inizio dell’emergenza. I dati, forniti dalla Protezione Civile nel consueto punto stampa, testimoniano però una situazione in lieve miglioramento anche per quanto riguarda il numero dei decessi, che ieri erano stati 619.

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I guariti totali sono 34.211, con un incremento di 1.677 unità nelle ultime 24 ore. I casi attualmente positivi, nel complesso, sono 102.253 (+1.984). In isolamento domiciliare 71.063 persone (il 69% del totale), i ricoverati con sintomi sono 27.847. Continua a migliorare anche la situazione nelle terapie intensive dove si trovano attualmente 3.343 pazienti, 38 in meno rispetto a ieri. Il trend di crescita dei contagi mostra un incremento di 4.092 persone contagiate che porta il totale complessivo dei casi a 156.363, comprensivi sia delle persone attualmente positive che di quelle decedute che delle persone guarite. I casi totali di Coronavirus dall’inizio dell’emergenza sono 156.363. Superato il milione di tamponi eseguiti, in totale 1.010.193.

Nel dettaglio: i casi attualmente positivi sono 31.265 in Lombardia, 13.672 in Emilia-Romagna, 12.505 in Piemonte, 10.729 in Veneto, 6.162 in Toscana, 3.817 nel Lazio, 3.333 in Liguria, 3.114 nelle Marche, 3.057 in Campania, 2.452 in Puglia, 2.082 nella Provincia autonoma di Trento, 2.030 in Sicilia, 1.742 in Abruzzo, 1.326 in Friuli Venezia Giulia, 1.515 nella Provincia autonoma di Bolzano, 903 in Sardegna, 795 in Calabria, 687 in Umbria, 588 in Valle d’Aosta, 277 in Basilicata e 202 in Molise.

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Coronavirus, Richeldi spiega i trend positivi

Il dato del totale dei positivi «è un dato che molto dipendente dal numero dei test che vengono effettuati» spiega Luca Richeldi «e sappiamo che il numero di test nel nostro paese sta aumentando di giorno in giorno, stiamo facendo più test. E’ una cosa ovviamente utile per capire meglio l’epidemiologia dei malati ma è anche una misura che in qualche modo fa alzare il numero dei positivi perché più test facciamo più è facile che noi troviamo dei positivi. Meno ne facciamo e meno ne troviamo. Quindi questo è un dato confortante, un dato che va nella direzione giusta però quantitativamente è un po’ meno preciso ed affidabile».

«Ci sono però tre dati – continua – che sono molto affidabili e che ci dicono qual è l’impatto in questo momento di questa pandemia sul nostro sistema sanitario nazionale. I ricoverati, è una settimana che ogni giorno abbiamo un dato negativo sui ricoverati che calano ogni giorno rispetto al giorno precedente. Oggi è il calo numericamente più consistente con meno 297 ricoverati, quindi riduzione sulla pressione dei nostri reparti».

«Il secondo dato – spiega ancora Richeldi – è quello relativo alla terapia intensiva. Come sapete questo è un dato critico perché le terapie intensive sono un numero limitato, perché sono quelle che si prendono cura dei pazienti più gravi e purtroppo è dove c’è la massima mortalità. Questo è il nono giorno consecutivo di segno negativo di ricoveri nelle terapie Intensive e credo che questo sia un trend piuttosto affidabile perché 9 giorni consecutivi di riduzione significa che siamo riusciti, coi nostri comportamenti di stanziamento sociale a ridurre la pressione su quello che era il punto cruciale e il punto chiave del nostro servizio sanitario nazionale».

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«Terzo, oggi è il giorno in cui si registra il numero minore di deceduti: 431. Sono tantissimi ancora però devo dire che dobbiamo guardare ancora una volta ai trend. Mettendo insieme la riduzione del numero dei ricoverati, la riduzione del numero dei pazienti che vanno nelle terapie intensive e la riduzione del numero dei deceduti, credo che questo insieme ci faccia vedere che le misure che sono state adottate stanno avendo un impatto positivo sulla diffusione di questo virus» conclude Richeldi.

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