Misure di protezione personale e di assistenza morale ed economica
Misure di protezione personale e di assistenza economica per la sicurezza e protezione socioeducativa, assistenza morale, materiale e psicologica dei minorenni che, a causa dell’appartenenza a nuclei familiari inseriti in contesti di criminalità organizzata di tipo mafioso o di associazioni finalizzate al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, si trovino in situazione di grave e concreto pregiudizio per la loro integrità psicofisica.
È questo l’obiettivo della proposta di legge bipartisan ‘Misure per la protezione e l’assistenza di soggetti minorenni e degli adulti di riferimento nei contesti di criminalità organizzata’, che vede prime firmatarie alla Camera la deputata FdI e presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo e al Senato la senatrice del Pd e membro della stessa Commissione, Vincenza Rando. A sostenere la proposta anche parlamentari delle altre forze di maggioranza e opposizione.
La proposta di legge, che prende il nome dal progetto ‘Liberi di scegliere’ nato su impulso del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria per dare supporto alle donne e ai minori che si allontanano dai contesti mafiosi, è composta da 12 articoli. L’obiettivo è togliere dall’ambiente mafioso minorenni, ma anche giovani minori di 25 anni (destinatari da minorenni delle misure di cui al progetto di legge) e ai genitori di minorenni o soggetti che ne hanno la responsabilità genitoriale e «abbiano manifestato la volontà di allontanarsi, unitamente al minorenne, dal contesto di criminalità organizzata».
Le misure previste
Le misure previste dalla normativa sono sia «di protezione e assistenza personale» sia «di assistenza economica». L’adozione delle misure spetta al Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie competente per territorio, su proposta del procuratore. Se indicato dall’autorità giudiziaria, tra le misure previste ci sono anche «il trasferimento immediato in luoghi protetti», «l’adozione di misure urgenti di vigilanza e protezione» o «l’eventuale utilizzazione di documenti di copertura».
Possibile anche prevedere interventi per «il supporto pedagogico e psicologico», per «l’accesso all’istruzione obbligatoria per i destinatari delle misure che non abbiano ancora assolto l’obbligo scolastico» e per «favorire il reinserimento sociale e l’integrazione del minore e del familiare di riferimento nella nuova realtà sociale».




