L’onorevole: «Il suo esempio ci ricorda che il coraggio non è urlare»
«Il libro di Giovanni Bianco restituisce con grande profondità la figura di don Antonio Riboldi, un uomo che ha segnato la storia civile del nostro Paese difendendo i più deboli, denunciando senza esitazione la camorra e contrastando ogni forma di collusione e omertà».
Lo ha detto Pino Bicchielli, deputato di Forza Italia e componente della Commissione parlamentare Antimafia, intervenendo oggi alla Camera, insieme alla Presidente della Commissione, Chiara Colosimo, a Fabio Trizzino e a Lucia Borsellino, alla presentazione del volume «Don Riboldi: l’uomo della carità integrale», scritto dal penalista cassazionista Giovanni Bianco (edizioni Rosminiane).
«Mons. Riboldi non fu soltanto un sacerdote coraggioso, ma un pastore capace di trasformare la carità in azione concreta: dalle macerie del Belice alle periferie ferite di Acerra, portò consolazione, ma anche denuncia, schierandosi sempre dalla parte di chi non aveva voce – ha proseguito Bicchielli – Il suo messaggio è un invito forte a non piegarsi mai davanti alla violenza e a rifiutare quella cultura della soggezione che ancora oggi condiziona troppe comunità. L’attualità dell’insegnamento di Riboldi interpella direttamente le istituzioni. Il suo esempio ci ricorda che il coraggio non è solo urlare contro la criminalità, ma vivere ogni giorno la responsabilità della legalità. Per noi che lavoriamo in Commissione Antimafia questo significa continuare a denunciare, vigilare e costruire condizioni di libertà, soprattutto nei territori più esposti alla pressione mafiosa».
«Questo libro – ha concluso Bicchielli – è un monito e un’eredità morale: non basta celebrare figure come don Riboldi, bisogna seguirne il cammino, non tacere davanti alle ingiustizie e impegnarsi affinché le nuove generazioni ereditino un Paese più libero, più giusto e più coraggioso».



