Referendum Giustizia, presentato il comitato Sì Separa
Comitati di base senza simboli di partito: è la strategia comune che sta portando avanti il centrodestra al Referendum sulla separazione delle carriere. Pochi politici, molti rappresentanti della società civile. Esponenti d’area, dunque. Come il comitato CoSì, costituito da Domenico Graziano, ex parlamentare prima di Alleanza Nazionale e poi del Popolo delle Libertà. Mentre Forza Italia punterà su Francesca Scopelliti, presidente della «Fondazione Internazionale per la Giustizia Enzo Tortora» ed ex compagna del noto giornalista che, il 17 giugno 1983, fu arrestato per traffico di stupefacenti e associazione di stampo camorristico (accuse dalle quali fu totalmente assolto nel 1987, dopo 7 mesi di reclusione e tre gradi di giudizio).
Presso la sala stampa della Camera, si è tenuta la presentazione del Comitato Sì Separa, promosso dalla Fondazione Luigi Einaudi. Presenti il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto; il presidente del Comitato, Gian Domenico Caiazza; l’ex magistrato Antonio Di Pietro; il segretario generale della Fondazione, Andrea Cangini.
Gli interventi
A intervenire è stato anche il deputato di FI Enrico Costa. «Nessun colpo di mano, nessuna forzatura del dettato costituzionale», perché le modifiche auspicate «sono previste dalla Costituzione e dall’art. 111, riformato» con il “giusto processo”, la linea.
«Bisogna guardare oltre ai governi e alle maggioranze che passano, al quadro di riferimento di uno Stato di diritto che deve essere chiarito: se non interveniamo sul quadro che abbiamo, come andava fatto già nell’89 – ha avvertito l’ex pm di Mani Pulite Di Pietro – quella riforma resta incompleta. La separazione è necessaria per definire i ruoli distinti del pubblico ministero e del giudice».
«Non deve essere un referendum pro o contro il governo Meloni, o pro o contro il ministro Nordio. La giustizia non è una partita politica: è lacrime e sangue dei cittadini. Il voto deve restare sul merito – separazione delle carriere, sorteggio per il Csm, alta corte disciplinare – non sulle appartenenze», ha sostenuto il Guardasigilli Carlo Nordio. «Vedere l’Anm lanciare il comitato per il No in una sala della Cassazione non credo sia molto opportuno», ha argomentato.
Clima sempre teso tra maggioranza e opposizione sulla riforma. «Dispiace che un magistrato serio come il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, usi notizie false per la campagna sul No al referendum», rilancia Forza Italia. «Le false dichiarazioni attribuite a Falcone e Borsellino contro la separazione delle carriere rappresentano un fatto gravissimo», attacca anche Fratelli d’Italia. «Si arriva a falsificare un’intervista di Giovanni Falcone, facendogli dire cose che non ha detto», ha detto anche il presidente del Comitato per il Sì, Giandomenico Caiazza. «Siamo pronti al confronto», sottolineano dal comitato del No. «Sarei stupito se il Sì al referendum non stravincesse», osserva il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto.




