Campania, rinviato il concorso unico regionale per Oss: scoppia la polemica

Rinviato a data da destinarsi a 5 giorni dal via alle prove scritte

Niente prove, sia a Napoli che a Salerno. Un concorso rinviato a data da destinarsi ad appena cinque giorni dal via alle prove scritte, previsto il 22 settembre (le altre date sono 24-25-26 settembre). Si tratta del concorso unico regionale per Operatore Socio Sanitario (OSS), con contratti a tempo indeterminato per 1274 posti, di cui 537 a Salerno e 737 a Napoli. In entrambi i casi – sia l’Asl Napoli 1 Centro che l’Asl di Salerno, con note pubblicate ieri – forniscono come motivazione del rinvio «sopraggiunte criticità tecniche ed organizzative».

C’è il destino in bilico di circa 24 mila candidati tra Salerno e Napoli, come spiega Antimo Morlando segretario FP CGIL Campania Sanità Pubblica: «È una situazione surreale avviata ieri sera, quando ha iniziato a circolare il comunicato dell’Asl Salerno. Ora vogliamo dare voce alla rabbia dei candidati, è un concorso che comporta sacrifici di ogni tipo, c’è chi ha prenotato aerei, treni, alberghi, è una prova che riguarda anche tante persone fuori Regione. È una situazione grave». Per ora non ci sono reazioni ufficiali dalla Regione Campania.

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Il segretario FP Cgil inoltre chiarisce: «Questo concorso era stato descritto dalla Regione come il concorso dove nei prossimi anni tutte le aziende del sistema sanitario regionale dovranno attingere in termini di personale, da ieri c’è questa situazione di incertezza, disagio totale. Chiediamo che nelle prossime ore la Regione faccia capire quando sarà ripreso il percorso di selezione. C’è un silenzio assordante che fa male a tutti».

Muscarà: «Insulto inaccettabile»

«Da mesi migliaia di persone – circa 27mila tra Salerno e Napoli Nord – si preparano con sacrifici enormi per il Concorso Unico Regionale per Operatore Socio Sanitario. Hanno speso soldi, rinunciato a tempo prezioso con le famiglie e al lavoro, con la speranza di un futuro più stabile. A cinque giorni dalle prove, l’Asl Salerno comunica il rinvio a data da destinarsi per “criticità tecniche e organizzative”: un insulto inaccettabile». Lo sottolinea, in una nota, la consigliera indipendente Marì Muscarà.

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«Qui non si tratta di semplici ‘criticità’, perché le commissioni erano già nominate, i partecipanti divisi in gruppi e le sedi fissate. Che cosa è accaduto improvvisamente al PalaPartenope e al PalaVesuvio? – sostiene – Questa ‘coincidenza’ sa di vecchia politica e di scambi di voti sulla pelle di chi chiede solo lavoro e dignità».

Muscarà denuncia un sistema «che umilia chi studia e lavora onestamente»: «C’è chi a 50 o 56 anni, dopo una vita di sacrifici, si rimette a studiare per dare sicurezza alla propria famiglia, e poi viene tradito da un potere che muove le leve dei concorsi come pedine. Dentro gli uffici – è il sospetto che corre – basta un comando politico per risultare idonei e magari diventare dirigenti. Ma i concorsi pubblici devono essere la garanzia di tutti, non solo per Oss e bidelli quando fa comodo».

«La Regione e l’Asl Salerno spieghino pubblicamente quali sarebbero queste criticità e fissino subito le nuove date – conclude – La sanità campana non può essere terreno di scambi elettorali né di giochi di potere. Restituite ai cittadini la trasparenza e il rispetto che meritano».

Nappi: «Presenterò interrogazione consiliare»

«Ormai siamo alla follia e alla totale mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e dei pazienti campani: a pochi giorni dalle prove del maxi concorso per operatore socio sanitario (Oss), dopo lo stop di ieri dell’Asl di Salerno, è arrivato anche quello dell’Asl Napoli 1 che rinvia tutto a data da destinarsi». Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania.

«Presenterò – spiega – nell’immediato apposita interrogazione consiliare per scoprire i reali motivi che ci sono dietro questa vergognosa vicenda. Davvero vogliono far credere agli oltre 25mila candidati e a tutti noi che la sospensione del concorso è stata causata da non meglio precisate ‘criticità tecniche e organizzative’? L’unica vera criticità che si consuma ogni giorno sulla pelle dei cittadini è quella della sanità campana, che con De Luca e la sinistra, da 10 anni è diventata un’elemosina. Per fortuna tra poche settimane questi impresentabili signori se ne torneranno a casa definitivamente, nel frattempo, se hanno una coscienza, meditino sul disastro che hanno causato».

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