Il Palazzo Ducale di Parete: da roccaforte a tempio dell’arte

Simbolo di potere e cultura, rivive come cuore della comunità

Nel centro storico di Parete, comune dell’Agro Aversano, si trova il maestoso Palazzo Ducale, testimone di secoli di storia, potere nobiliare e tradizioni locali. La sua nascita risale all’XI secolo, quando il territorio, già abitato in epoca neolitica, fu interessato dalle invasioni normanne. Antichi reperti, come utensili in selce e ceramiche, testimoniano la presenza di comunità stabili, mentre le necropoli locali raccontano le antiche culture degli Osci e dei Sanniti.

Palazzo Ducale di Parete: Dalla torre difensiva alla residenza signorile

L’edificio nacque originariamente come struttura difensiva: una torre quadrata in pietra, con mura spesse oltre un metro, progettata per sorvegliare le vie principali verso Napoli e Caserta e per proteggere il territorio dagli assalti dei briganti e delle fazioni locali. Attorno alla torre si sviluppò nel tempo una casa-torre rettangolare destinata a ospitare i feudatari locali e i loro collaboratori, con stalle, magazzini e cortili interni.

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Tra il XVI e il XVII secolo, il palazzo subì una trasformazione radicale, infatti da presidio militare divenne residenza signorile, grazie all’arrivo della famiglia de Lannoy, nobili originari del Belgio e presenti a Napoli e, nonostante la loro permanenza fu breve, segnò l’inizio di un ciclo di ampliamenti e abbellimenti.

Nel 1615 il palazzo fu acquistato dal principe Camillo Caracciolo di Avellino, che lo trasformò in una dimora vera e propria. I Caracciolo aggiunsero logge coperte, cortili interni, una cappella privata e un frutteto, oggi noto come “polveca”, mentre il piano nobile ospitava sale per ricevere ospiti e camere da letto con soffitti in legno decorati. Nel 1675, la proprietà passò ai Moles, famiglia spagnola giunta a Napoli durante il Viceregno i quali consolidarono la struttura e arricchirono il palazzo con quattro torri merlate a pianta romboidale, corridoi voltati, scaloni in piperno e una grande corte interna.

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Il periodo dei Moles e lo sviluppo del feudo

Francesco Moles, nominato dalla regina di Spagna Marina D’Austria duca di Parete fu, con la sua famiglia, in grado di dare a Parete un grande impulso allo sviluppo urbanistico e dopo aver ricevuto l’incarico di ambasciatore del re Carlo II presso l’imperatore Leopoldo, Francesco Moles morì e a lui successe il figlio Giovanni che morì proprio a Parete e fu sepolto nella chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo. A Giovanni successe il figlio Carlo e alla morte di quest’ultimo, toccò a sua figlia Maddalena. Durante il loro periodo di dominio, il palazzo divenne centro di vita sociale, politica ed economica del feudo, ospitando banchetti, incontri diplomatici e ricevimenti ufficiali.

Architettura e spazi interni

Il Palazzo Ducale si distingue per la sua struttura articolata e armoniosa, frutto di secoli di interventi successivi. Le torri romboidali agli angoli, originariamente difensive, ospitano oggi sale di ricevimento e studi privati. La torre nord-est conserva lo scalone settecentesco in piperno, mentre la torre sud-ovest accoglieva le cucine e i depositi di viveri.

Il piano terra invece è un dedalo di corridoi voltati, stalle e cantine, alcune delle quali trasformate in spazi museali. La cappella privata dei Caracciolo, con affreschi settecenteschi raffiguranti santi protettori della famiglia, si apre sulla corte interna, mentre il cortile principale, pavimentato in pietra locale, fungeva da luogo di passaggio e di eventi pubblici.

Il piano nobile, accessibile tramite tre rampe di scala principale, ospita ancora oggi sale con soffitti in legno decorati, camini monumentali e grandi finestre ad arco che illuminano le stanze. Tra queste, la “Sala del Trono”, così chiamata per l’uso durante ricevimenti ufficiali, conserva stucchi barocchi e decori pittorici raffiguranti scene mitologiche.

Le famiglie che abitarono il Palazzo Ducale lasciarono tracce indelebili non solo nell’architettura, ma anche nella vita quotidiana del feudo. I de Lannoy, pur soggiornando solo brevemente, portarono con sé abitudini di corte e raffinatezza nei ricevimenti. I Caracciolo erano famosi per le loro feste sfarzose, durante le quali musicisti locali e ospiti provenienti da Napoli e Caserta animavano il palazzo con concerti e danze. I Moles, invece, introdussero elementi architettonici di influenza spagnola e conservarono archivi che oggi documentano le attività economiche, agricole e politiche della famiglia nel territorio.

Palazzo Ducale di Parete: dall’Ottocento alla rinascita contemporanea

Con l’abolizione del regime feudale nel 1806, il palazzo perse progressivamente la sua funzione residenziale stabile e, durante il XIX secolo, fu utilizzato come scuola, granaio e abitazioni per contadini locali. Dopo il terremoto del 1980, il Comune di Parete avviò un piano di recupero e valorizzazione, trasformando il palazzo in un centro culturale aperto al pubblico.

Oggi il Palazzo Ducale di Parete ospita il Museo della Fragola, con percorsi interattivi dedicati alla botanica, all’alimentazione, all’economia e alla cultura popolare. Il piano nobile accoglie il PAM – Parete Art Museum, con oltre cento artisti contemporanei italiani e internazionali. Tra le opere spiccano installazioni di fotografia, pittura e digitale, tra cui lavori di Mario Schifano, Marisa Merz e giovani artisti emergenti del territorio. Il sottotetto ospita mostre temporanee, laboratori artistici e percorsi didattici per bambini e adulti.

Dal 2019, inoltre, il piano terra del palazzo Ducale di Parete accoglie il Ristorante Moles, che prende il nome proprio dalla storica famiglia, ridando vita a una parte dell’edificio e coniugando memoria storica e nuove forme di socialità, rendendolo ancor di più luogo di incontro e convivialità, come lo fu nei secoli passati.

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