Vincenzo De Luca attacca Maria Campitiello, ma incassa solo figuracce

Spara a zero e si ritrova sotto il «fuoco» della comunità scientifica

«Si o voje chiamma curnuto o ciuccio» se pò pure «accapezzà». Che, tradotto nella lingua di Dante, significa: se «il bue chiama cornuto l’asino», può anche ritrovarsi gambe all’aria e scornato. Proprio come è capitato allo «sceriffo» De Luca, ormai a un passo dal congedo.

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Ha sparato a zero contro la professoressa Maria Campitiello, responsabile del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, a suo dire totalmente inadeguata a ricoprire un ruolo di così grande importanza, assunta solo per ragioni di clientelismo politico e perché moglie del viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli.

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Pensava così di fare il classico colpo doppio: accusare la maggioranza di governo di clientelismo e, nel frattempo, rilanciarsi politicamente, puntando a una poltrona di rilievo nel partito; all’assessorato regionale alla Sanità, da sempre sua grande ossessione; e magari anche a un incarico di primo piano a Roma per il figlio Piero, attualmente capogruppo del partito nella commissione per le Politiche UE. Certo, per ora si tratta solo di promesse, ma lui ci crede. E se ci crede lui…

Le reazioni

Peccato, però, che la dichiarazione abbia suscitato una vera e propria sollevazione nella comunità scientifica e tra i colleghi della professoressa Campitiello, considerata da tutti persona capace, preparata e riconosciuta come un’innovatrice in uno dei settori più significativi della medicina: la ricerca e la prevenzione.

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In sua difesa sono scesi in campo – a differenza del governatore col bazooka – in modo chiaro, elegante, competente e senza polemiche, il professor Antonio Gasbarrini, direttore scientifico del Gemelli IRCCS di Roma, secondo cui la Campitiello è «sempre stata una dirigente del Ministero della Salute, corretta e preparata, con cui ho collaborato. Il suo lavoro è stato improntato alla professionalità e al rispetto dei ruoli», e il rettore del San Raffaele di Milano, che ha sottolineato di aver «visto tante organizzazioni al Ministero della Salute, ma con questa governance c’è stata un’importante riorganizzazione, grazie all’azione di un personale qualificato di cui, senza ombra di dubbio, fa parte la professoressa Campitiello, che sta dimostrando con i fatti tutto il suo valore professionale e la sua efficienza».

Ancora una volta, insomma, l’uomo del monte, trasferitosi al mare, si è dimenticato che «un bel tacer non fu mai scritto» e ha preferito sparlare e sparare a zero sugli avversari. Peccato: se avesse taciuto, si sarebbe risparmiato l’ennesima figuraccia da quattro soldi e una gassosa sfiatata.

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