L’eleganza di Eduardo de Crescenzo: quando la musica diventa poesia

Un ponte tra emozioni, impegno e poesia

La musica può essere, per ogni individuo, un canto che celebra la vita in ogni sua dimensione. Eduardo De Crescenzo lo esprime nel brano «E la musica va», che celebra l’amore per la musica e il suo potere di abbattere ostacoli e distanze. In questo pezzo, la musica è raffigurata come un’entità pulsante e in continuo movimento, capace di unire e portare speranza, andando oltre le difficoltà e le separazioni. Testo di Franco Del Prete e musica di Eduardo De Crescenzo, pubblicato nel 1991 dopo la partecipazione di De Crescenzo al Festival di Sanremo.

Le origini e l’inizio del percorso artistico

Eduardo De Crescenzo nasce a Napoli l’8 febbraio 1951, in un quartiere popolare che si affaccia sulla ferrovia, un tema che ritroveremo spesso nelle sue canzoni. Crescerà in una famiglia con forti inclinazioni artistiche: il padre, appassionato di pianoforte; il nonno, impresario teatrale; e lo zio Vincenzo, poeta e autore della celebre «Luna Rossa», un brano che ha visto le interpretazioni di artisti del calibro di Elvis Presley, Frank Sinatra e Caetano Veloso.

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Fin da bambino, Eduardo si avvicinerà alla musica: a soli tre anni riceverà in dono la sua prima fisarmonica e inizierà a suonarla «a orecchio». A cinque anni sarà presente sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma e avvierà gli studi di musica classica con il maestro Giuseppe Bavota. Il suo talento sarà subito notato: l’armatore Achille Lauro, allora sindaco di Napoli, lo ascolterà durante una recita scolastica, diventando il suo primo sponsor e finanziando per anni la sua formazione musicale.

Gli anni ’60 e ’70

Gli anni ’60 e ’70 vedranno De Crescenzo impegnato in concorsi e in esibizioni pubbliche, che rappresenteranno un’importante vetrina per i giovani talenti. In quegli anni, il panorama musicale sarà dominato dal soul, dal blues e dal jazz, e così Eduardo de Crescenzo deciderà di mettere da parte la fisarmonica per suonare pianoforte e tastiere in vari gruppi musicali. Pur non essendo ancora consapevole del potenziale della sua voce, continuerà ad esplorare e assorbire le influenze musicali che lo circonderanno. Nonostante l’interesse per gli studi di ragioneria e la Facoltà di Legge, sarà la musica ad occupare il suo cuore e la sua mente, orientandolo verso il suo destino artistico.

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I trionfi presentati al Festival di Sanremo

Eduardo De Crescenzo prenderà parte a cinque edizioni del Festival di Sanremo, ogni volta con brani che segneranno tappe importanti nella sua carriera. La sua prima partecipazione avverrà nel 1981 con il brano «Ancora» (musica di Claudio Mattone e testo di Franco Migliacci), che gli farà vincere il premio come Migliore Interprete, assegnato dalla giuria presieduta da Sergio Leone. Nel 1985 parteciperà con la canzone «Via con me» (musica di Mattone e testo di Daniele Pace), che segnerà la fine della sua collaborazione con il produttore Mattone.

Nel 1987 presenterà «L’odore del mare», mentre nel 1989 sarà la volta di «Come mi vuoi» (musica e testo di De Crescenzo e Mariella Nava), che sarà successivamente reinterpretata anche da Mina nel 1996. Nel 1991 parteciperà di nuovo con «E la musica va» (musica di De Crescenzo e testo di Franco Del Prete), brano che verrà distribuito anche in Francia e nel Regno Unito con una versione inglese, «The beat goes on», cantata da Phil Manzanera.

Dalla musica in lingua al cinema

Durante la sua carriera, Eduardo de Crescenzo alternerà brani in italiano e in napoletano. Il terzo album, «Decrescenzo» (1983), sarà interamente in napoletano. Nel 1984 realizzerà la colonna sonora «Casualità» per il film Fatto su misura di Francesco Laudadio e interpreterà un frammento di «Taptitò» nel film «Così parlò Bellavista» di Luciano De Crescenzo.

Nel cuore degli anni ’80 e gli anni ’90

Nel 1986 collaborerà con Toquinho nell’album «Storie di una storia sola», cantando «In fondo al mare», con musica di Maurizio Fabrizio e Toquinho, testo di Guido Morra. A metà degli anni ’80, dopo aver cantato canzoni di altri autori, Eduardo De Crescenzo inizierà a scrivere le proprie composizioni e a pubblicare i suoi brani. Tra il 1987 e il 1995 rilascerà un album ogni due anni, collaborando con diversi parolieri, tra cui Guido Morra, Eugenio Bennato e Franco Del Prete. Nel 1993 avvierà una duratura collaborazione con Sergio Cirillo, che continuerà anche nei lavori successivi, come «Cielo su cielo» (1995), «La vita è un’altra» (2002) e «Non tardare» (2013).

Con «Nudi» (1987), Eduardo de Crescenzo comincerà la sua sperimentazione musicale. Questa ricerca lo porterà a creare due album cruciali per la sua carriera: «Cante jondo» (1991), un’opera che esplorerà il flamenco, e «Danza Danza» (1993), contenente il brano «Zingaro», scritto nel 1991 e dedicato a Camarón de la Isla. Questi lavori segneranno un’importante evoluzione nel suo stile e nella sua carriera musicale.

Con il suo ultimo disco, arriverà il successo internazionale, anche grazie alla versione sanremese di «E la musica va». Il 1° maggio 1994 si esibirà a Scampia in occasione della Festa del Lavoro e, nello stesso anno, duetterà con Angelo Branduardi al Premio Recanati (oggi Musicultura). Il 3 maggio 1995 organizzerà un concerto di beneficenza all’Auditorium Rai di Napoli per l’associazione «La città invisibile», evento che darà vita al suo primo album live.

Nel 1996, dopo l’uscita dell’album «Live» (1995), proporrà il singolo «Cielo su cielo» e presenterà al Maurizio Costanzo Show il progetto collaborativo con «La città invisibile», impegnata nel recupero dei detenuti del carcere di Poggioreale, dove si è esibito precedentemente. Negli anni ’90, dopo la conclusione del tour «Live», pur senza registrare nuovi brani (l’ultimo è «Cielo su cielo» del 1995), continuerà a tenere concerti, soprattutto nel Centro-Sud.

Gli anni 2000 ed il sociale

Dopo il tour «Concerto del Mediterraneo» del 2000, Eduardo De Crescenzo inizierà a lavorare al nuovo album, «La vita è un’altra», che uscirà dopo una lunga preparazione e di cui scriverà anche i testi di brani come «Fammi sognare». Nel 2001 svolgerà un lungo tour estivo, l’ultimo prima della pubblicazione del disco.

Il tour teatrale

Dopo oltre sei anni di silenzio, durante i quali verranno pubblicate diverse antologie, l’artista tornerà con «La vita è un’altra» e lancerà un tour teatrale che lo porterà in tutta Italia, partendo dal Palapartenope di Napoli il 10 aprile 2003. Nell’estate dello stesso anno prenderà parte al Premio Massimo Troisi e al Premio Caruso.

Nel 2004, dopo il tour estivo, De Crescenzo sarà testimonial del Columbus Day per la comunità italiana negli Stati Uniti, dedicando un concerto l’8 ottobre al Manhattan Center Theatre di New York. Il 20 maggio 2005 si esibirà al Teatro Sociale di Como per un evento in favore dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, tornando in Lombardia dopo due anni.

Eduardo de Crescenzo, il progetto solidale «Le mani» ed il sociale

Nel 2005, dopo «La vita è un’altra», riprenderà il tour e avvierà il progetto solidale «Le mani», che porterà all’apertura di un Help Center a Napoli. Nello stesso anno inciderà il brano «Surubà» per l’album «Danza» di Karl Potter.

Il 18 febbraio 2006 Eduardo de Crescenzo parteciperà al Galà di solidarietà per gli anziani al Teatro Mercadante di Napoli, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Il 26 maggio 2006 pubblicherà l’album «Le mani», registrato durante un concerto alla stazione centrale di Napoli, che verrà trasmesso in diretta su Radio Kiss Kiss e su Rai International in diversi paesi.

Il 13 luglio 2006 Eduardo de Crescenzo si esibirà al 7° Galà di Beneficenza a Napoli, organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, per sostenere la ricerca e l’assistenza oncologica. Il 7 settembre dello stesso anno, durante un concerto all’Arena Flegrea, riceverà un premio per il suo impegno sociale e solidale. Il 26 giugno pubblicherà l’antologia «Le più belle», che raccoglierà brani dal 1978 al 1991, inclusa la riproposizione di «La solitudine».

Il 30 settembre 2006 parteciperà alla Notte Bianca di Napoli, dove si esibirà in piazza vicino a Porta Capuana, simbolo storico e sociale della città.

Il 21 ottobre parteciperà al Meeting Internazionale per la Pace a Napoli, in occasione della visita di Papa Benedetto XVI. Il 19 novembre riceverà il premio «Napoli c’è» per il suo contributo alla musica e alla cultura napoletana.

Il 27 dicembre Eduardo de Crescenzo inaugurerà il primo Help Center informatizzato alla stazione centrale di Napoli, un servizio di ascolto e orientamento per persone in difficoltà, nell’ambito sempre del progetto «Le mani», realizzato insieme a Don Elvio Damoli e Don Antonio Vitiello. Il centro si proporrà anche di favorire l’apertura di nuovi posti letto per i bisognosi presso il centro «La Tenda».

Nuove esibizioni e impegno civile (2007–2011)

Dopo la fine del tour «Le mani» del 2006, Eduardo De Crescenzo tornerà sul palco nel 2007 con due importanti esibizioni: il 20 marzo a Scampia per il progetto «Illuminiamo la notte» e il 14 aprile al Teatro Delle Palme di Napoli durante la Conferenza Nazionale del Volontariato.

Dopo aver ricevuto il premio, De Crescenzo si esibirà in uno degli ultimi concerti del 2007, riproponendo i brani più significativi della sua carriera. Il 30 dicembre dello stesso anno si esibirà ancora al Teatro Delle Palme di Napoli. Nel 2008 tornerà sul palco per un concerto all’Arena Flegrea e chiuderà l’anno con un live al Teatro Palapartenope. Nel 2009 parteciperà a un dibattito pubblico sui problemi socio-economici di Napoli in occasione dell’Epifania.

Nel 2010 sarà ospite al Teatro Sociale di Mantova per il concerto «La mia vita in te», volto a sensibilizzare sul tema della donazione degli organi. Nel 2011 l’etichetta discografica Sony Music pubblicherà una nuova antologia, «I miei successi», che raccoglierà brani dal 1981 al 1991, includendo nuovamente «La solitudine», uno dei suoi primi successi.

Il ritorno in scena

Dopo un lungo periodo di assenza dai palchi, l’ultima esibizione risalente al 28 ottobre 2008, Eduardo De Crescenzo tornerà in tour nel 2012 con «Essenze Jazz», un concerto dove reinterpreterà il suo repertorio in chiave jazz, con arrangiamenti di Stefano Sabatini per l’etichetta EmArcy-Universal.

A causa delle restrizioni anti-Covid, il 28 febbraio 2020 Eduardo De Crescenzo interromperà il suo «Essenze Jazz Tour», giunto al sesto anno, per concentrarsi sul nuovo progetto discografico ancora in fase di sviluppo. Il 12 giugno 2021, dopo la pandemia, presenterà in anteprima il suo nuovo spettacolo «Avvenne a Napoli», un omaggio alla canzone napoletana del XIX e XX secolo. Il 26 maggio 2022, insieme al pianista Julian Oliver Mazzariello, consoliderà lo spettacolo nel suo tredicesimo album «Avvenne a Napoli».

E la musica va – il testo

C’è chi l’anima la dà
Ad un prezzo molto giù
Per salire due gradini in più
E c’è chi la negherà
Sulla bocca di Ninì
Falsa bionda con occhioni blu

C’è chi la sputerà di notte
Sulle panche dei giardini
Sotto un cielo che non ha pietà
Chi la tiene sotto chiave
Così non scapperà
E chi l’ha seppellita e non ci pensa più

E la musica, e la musica
E la musica va
E la musica, e la musica
E la musica va

Mi ricordo tempo fa
Che un santone di Bombay
A un amico l’anima stregò
E chi la cerca in una dose
Chi nel frigo-bar
Chi tra le mutande e nelle chiese cercherà

E la musica, e la musica
E la musica va
E la musica, e la musica
E la musica va

C’è chi l’anima che ha la soffocherà
Rassegnato alla mediocrità
C’è chi l’anima che ha la difenderà
Non aspetterò, mio amore
Che ritorni qui da me

E la musica va
E va e va, e va e va
E va e va
E la musica va
E la musica
E va e va, e va e va
E va e va
E la musica va

 

Setaro

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