Follia a Capodichino, Simeone: «42 giorni senza aeroporto sono troppi. Bisogna prepararsi»

Il presidente della Commissione Mobilità: «Serve azione coordinata»

«Apprendiamo della chiusura dell’aeroporto di Napoli Capodichino, prevista dal 19 gennaio al 1° marzo 2026, per importanti lavori di riqualificazione della pista. Un intervento sicuramente necessario, ma 42 giorni senza aeroporto sono troppi. Non parliamo solo di turisti: ci sono cittadini che viaggiano per motivi di salute, lavoro o emergenze familiari. Dobbiamo arrivarci preparati, con un piano efficace e condiviso».

Lo dichiara Nino Simeone, presidente della Commissione Infrastrutture e Mobilità del Comune di Napoli, annunciando la convocazione urgente della Commissione con i vertici di Gesac per affrontare il tema e pianificare insieme le misure da adottare. «Proporrò l’attivazione di navette dedicate da e per l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, oltre a collegamenti con Roma, per chi sarà costretto a ripiegare su Fiumicino. Intendo inoltre confrontarmi con Trenitalia per potenziare l’offerta ferroviaria da e per Salerno e Roma durante il periodo della chiusura».

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«Serve un’azione coordinata tra istituzioni, gestori aeroportuali, compagnie di trasporto e le migliaia di operatori del settore – taxi, NCC, bus turistici – che rischiano di restare fermi per oltre un mese senza lavoro. Senza contare le tantissime attività ricettive e turistiche della città, che potrebbero perdere circa un milione di passeggeri e, con essi, i loro potenziali clienti. Una decisione unilaterale che rappresenterebbe una catastrofe».

«Su questo tema – conclude Simeone – chiederò al Sindaco e agli assessori alla Mobilità e al Turismo del Comune di Napoli e della Regione Campania di coinvolgere il Governo. Dobbiamo tutelare i cittadini e ridurre al minimo i disagi. Napoli non può restare isolata. Gesac deve garantire che questo non accada e farsi carico delle esigenze delle tante categorie di lavoratori napoletani coinvolti.»

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