Il figlio portato in casa famiglia, tiktoker si presenta con 50 persone fuori la caserma

Il gruppo ha iniziato a gridare e inveire

Torna alla ribalta la controversa tiktoker napoletana Rita De Crescenzo, che la scorsa notte – insieme ad una cinquantina di parenti, amici e seguaci – ha protestato alacremente davanti a una caserma dei vigili urbani, che poco prima avevano rintracciato il figlio minorenne, che le era stato tolto dai servizi sociali e collocato in una casa famiglia, da dove però era scappato da mesi.

La De Crescenzo, che non è nuova a colorite e chiassose performance, anche stavolta ha urlato e inveito, tutto in diretta social. È uno «scandalo», una «vergogna», ha detto, spalleggiata dalle persone presenti, aggiungendo che al figlio, che fa la terza media e che ora verrà riportato in casa famiglia, è stato riservato il trattamento di un criminale.

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A gridare a sua volta allo scandalo è il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che negli anni ha più volte censurato gli atteggiamenti della De Crescenzo: «Questa è la parte peggiore di Napoli», afferma. È lo stesso Borrelli a ripostare sui suoi profili social alcuni dei video della tiktoker e a ricostruire la vicenda, spiegando che il figlio della donna è stato fermato dai vigili urbani mentre guidava uno scooter sul lungomare di Napoli, pur non avendo mai conseguito la patente.

È stato dunque multato, ma dai controlli successivi è emerso che su di lui c’era una segnalazione di rintraccio, essendo fuggito dalla casa famiglia cui era stato affidato «perché non si presentava a scuola e non era ben seguito dai genitori». Il ragazzo è stato quindi condotto presso gli uffici della Polizia locale di Santa Maria del Pianto, dove poco dopo si sono recate «una cinquantina di persone», con in testa la mamma-tiktoker, che all’esterno della caserma hanno iniziato a gridare e inveire, pubblicando i video della protesta.

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Borrelli: parte peggiore della nostra città

«Questa – il commento di Borrelli – è la parte peggiore della nostra città, spiattellata in bella mostra su tutti i social network. Video in cui la De Crescenzo grida ‘vergogna’ contro i nostri uomini e donne delle forze dell’ordine che stanno facendo solo il loro dovere o in cui racconta falsità sulla vicenda che riguarda il figlio. Video in cui Rosario, altro figlio della tiktoker, minaccia di andare a riprendere il fratello ovunque lo porteranno o in cui dedica una ‘fiamma’ a me e a tutte le persone che si stanno occupando di questo caso. Video che sono stati addirittura sponsorizzati a pagamento per diffondere a più persone possibili bugie, falsità, offese, minacce e accuse contro le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura».

Secondo il deputato, «la piattaforma TikTok ha completamente perso il senso della misura nel consentire che questi video vengano sponsorizzati, quando invece dovrebbero essere soltanto rimossi». «Questa gente non ci rappresenta e non ci rappresenterà mai», aggiunge, ricordando che «la De Crescenzo si è già macchiata in passato di fatti gravissimi e di legami con un clan, le fu levato un altro figlio perché utilizzato per spacciare droga» e ora «si presenta con 50 persone all’esterno di una caserma, con l’intento di ostacolare e mettere pressione al lavoro degli agenti. Una vera e propria aggressione – conclude – che le forze dell’ordine hanno dovuto subire e tenere a bada».

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