Governo, avanti con le riforme su autonomia e presidenzialismo

Vertice «ristretto» di un’ora e mezza con la premier

Archiviata la sua prima legge di bilancio, il governo riprende in mano il dossier riforme. Giorgia Meloni ne assume la regia (collegiale), è il mantra che si ripete a Palazzo Chigi – e assicura che sull’autonomia differenziata l’intento è «arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione del disegno di legge» (potrebbe essere anche prima delle regionali di febbraio) e che sul presidenzialismo si va avanti con un cronoprogramma. Ma d’ora in poi – è il messaggio implicito – niente più fughe in avanti e strappi che incombono sulle due riforme, sponsorizzate in modo diverso dagli alleati e quindi a rischio di veti incrociati e fuoco amico.

Così nel giorno in cui la ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati chiude le consultazioni con la maggioranza sulla riforma che potrebbe introdurre l’elezione diretta del capo dello Stato (o del premier), il governo fa il punto sulle riforme. Tutte e non solo l’autonomia, vecchio sogno della Lega. L’esecutivo si ritrova in serata in un vertice ristretto tra la premier, i suoi vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Calderoli, Casellati, Fitto e Lollobrigida. Dura circa un’ora e mezza. Un incontro programmatico, niente di politico, è la vulgata ufficiale. E il clima – registra poi una nota di Palazzo Chigi – è di «grande sintonia, in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione».

Pubblicità

Parola d’ordine: equilibrio

Anche dalla Lega, nel pomeriggio di ieri, l’aspettativa è per un confronto «interlocutorio», nessuna critica. In realtà nella maggioranza corre voce che il vertice era previsto da tempo, ma centrato sull’autonomia. Poi probabilmente, complice il recente pressing del partito di via Bellerio sulla sua riforma-bandiera rispetto al presidenzialismo («Per noi viene prima perché ha un iter legislativo più semplice»), si è deciso di allargare la discussione e gli ospiti al tavolo. Un altro modo – sostenuto soprattutto da Fratelli d’Italia – per riequilibrare le due partite affinché la bilancia non penda troppo sull’autonomia.

A maggior ragione a un mese dalle regionali in Lombardia. Qui il sospetto degli alleati è che i leghisti, temendo un flop in casa a vantaggio di FdI, cerchino di usare la riforma come promessa elettorale. Il vertice diventa, dunque, l’occasione per ribadire che il presidenzialismo è nel programma del centrodestra tanto quanto l’autonomia, che entrambe le riforme vanno avanti (ovviamente con tempi diversi, in base alla loro diversa natura legislativa) ma serve equilibrio. In altre parole, nessuna fretta. Il riferimento implicito è alla bozza di riforma avanzata da Calderoli a fine dicembre e in attesa di approvazione dal Consiglio dei ministri.

Pubblicità Federproprietà Napoli

La ‘bozza’ Calderoli

Non è un mistero che la Lega sogni un’accelerazione – proprio perché non servono i quattro step delle leggi costituzionali, necessari per il presidenzialismo – e che FdI e Forza Italia frenino. Adesso l’impegno del governo è affrontare il dossier autonomia, anche se non indica espressamente quando. Alcuni partecipanti alla riunione ammettono che lo spirito sia di collaborazione e che c’è disponibilità dalla Lega. Perciò non escludono che si possa davvero arrivare a un ok sulla ‘bozza’ Calderoli prima delle elezioni del 12 febbraio, purché si raggiunga un’intesa di massima che soddisfi tutti. Del resto circola voce che gli uffici legislativi di Palazzo Chigi siano al lavoro per correggere il testo di Calderoli.

Soprattutto per rimarcare il ruolo del Parlamento che, nelle intenzioni dei vertici dell’esecutivo, è imprescindibile per definire i Lep, i Livelli essenziali di prestazione, cruciali per evitare squilibri fra le regioni e quindi arrivare all’autonomia. Nel frattempo prosegue la marcia per la svolta presidenzialista. Casellati ha chiuso il cerchio con le forze di maggioranza, incontrando il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi. L’ex ministro rimarca l’imprescindibilità del dialogo con le opposizioni e lo strumento della Bicamerale e mette in guardia dal rischio ‘fretta’ sull’autonomia. Nelle prossime ore parte il confronto con le opposizioni, e si comincia con il Terzo polo di Carlo Calenda.

Setaro

Altri servizi

Regionali, Schlein pronta a rivedere i patti con il M5S: senza l’ok a Ricci sfuma la corsa di Fico in Campania

Lo stallo pentastellato rischia di far saltare il banco Il futuro della candidatura di Roberto Fico a presidente della Regione Campania è sempre più legato...

Entrano in casa e gli sparano alle gambe mentre dorme: 44enne ferito a Napoli

Raggiunto da 4 colpi di pistola Ha raccontato di essere stato raggiunto in casa, mentre era ancora a letto a dormire, il 44enne Antonio Annunziata,...

Ultime notizie

Torre Annunziata, il Pd accusa: «Il palazzetto del Cesaro è una vergogna che dura da 40 anni»

Il partito chiede al Comune di sollecitare la Città Metropolitana A Torre Annunziata c’è uno scheletro di cemento che osserva silenzioso da oltre quarant’anni. È...

Ex Ilva, tra crisi e futuro: lo stabilimento sospeso tra decarbonizzazione, acciaio, politica ed… Elon Musk

Il 31 luglio l’incontro per l’accordo di programma interistituzionale Il destino dello stabilimento ex Ilva di Taranto, simbolo dell’industria pesante italiana e al contempo del...

Due operai precipitano da 15 metri: ricoverati nel Napoletano

Pare che i due stessero effettuando lavori di potatura Erano impegnati in un intervento a quindici metri d’altezza, nei pressi della stazione ferroviaria di Pompei,...