Terra dei fuochi, sindaci, vescovo e cittadini firmano un esposto da inviare alle Procure

Chiedono di indagare sui tanti roghi dei rifiuti che rendono difficili le condizioni di vita

Oltre trenta sindaci dei comuni casertani e napoletani ricadenti nella cosiddetta Terra dei Fuochi, insieme al vescovo di Aversa Angelo Spinillo e ai comitati di cittadini, hanno firmato, nel corso di un incontro tenutosi al Palazzo Ducale di Lusciano (Caserta), un esposto che sarà inviato poi alle Procure di Napoli Nord, competente per territorio, e a quella di Napoli, competente per i reati in materia ambientale, in cui si chiede di indagare sui tanti roghi dei rifiuti, specie di carattere industriale, che rendono difficili le condizioni di vita specie nella stagione estiva nei due territori confinanti.

I sindaci e il Vescovo chiedono inoltre «l’immediato ripristino delle condizioni di legalità violate e di voler da subito indire un tavolo interforze presso la competente Procura della Repubblica alla presenza delle Autorità e dei cittadini». L’esposto sarà inviato anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai ministri dell’Interno e della Transizione Ecologica, al presidente della Regione Campania e alle forze dell’ordine.

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«Nonostante gli sforzi profusi – aggiunge l’esposto – nel corso degli anni per contrastare il doloroso e triste fenomeno di roghi dolosi di rifiuti, senz’altro pericolosi e nocivi, roghi verificatesi in continuazione, sia di giorno che di notte, nei comuni insistenti nell’area Nord Napoli ed a Sud di Caserta, il fenomeno non si è arrestato. Quanto da sempre accade tra i Comuni di Giugliano in Campania, Villaricca, Qualiano, Parete, Aversa, Lusciano, Trentola Ducenta, Teverola, Succivo, Cardito, Villa Literno, Carinaro, Caivano, Afragola, Acerra, Mugnano, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, Casal di Principe, Cesa,… (per i quali, ovviamente, saranno più descrittivi, con appropriate relazioni, le Forze dell’Ordine ed i Vigili del Fuoco del territorio) è di potenziale nocumento alla salute dei Cittadini».

Il mercato illegale di smaltimento dei rifiuti

E’ «di tutta evidenza che dietro questo fenomeno criminale si nasconde un mercato illegale di smaltimento dei rifiuti. Appare utile evidenziare che le continue esposizioni ai fumi ed alle esalazioni derivanti da tutto quanto in precedenza descritto, provochino irreversibili danni alla salute».

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Il diritto «alla salute, ex articolo 32 della Costituzione, ha ad oggetto la generale e comune pretesa dell’individuo e quella collettiva della comunità a condizioni di vita, di ambiente e di lavoro che non pongono a rischio questo bene essenziale ed implica, non soltanto situazioni attive di pretese, ma anche il dovere di non ledere o porre a repentaglio la salute altrui. Non è soggetto a limiti rimessi alla discrezionalità amministrativa e non è suscettibile di affievolimento. Tutto ciò, purtroppo, sembra negato per le Comunità che vivono la grande area oggetto dei fatti illeciti indicati».

«Non è stata una passerella politica – dice il sindaco di Luciano Nicola Esposito, che ha ospitato l’incontro – ma una testimonianza del continuo impegno che noi sindaci del Casertano e del Napoletano portiamo avanti da anni sul territorio. E’ giusto andare avanti tutti insieme, lo abbiamo fatto quando andammo a Roma e chiedemmo all’allora ministro Costa più vigili e telecamere per controllare i criminali ambientali, e ancora quando alcuni mesi fa firmammo a Caivano il patto con il ministro Carfagna, che ci ha finanziato tanti progetti; e ora tutti insieme, anche con il Vescovo e i cittadini, chiediamo all’autorità giudiziaria di darci risposte, e dirci se tutti questi roghi sono frutto di atti vandalici, cosa che non crediamo, o di una strategia di smaltimento illegale di rifiuti».

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